Uno dei dipinti di Davide Battistin in mostra

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Uno dei dipinti di Davide Battistin in mostra

Venezia per sottrazione

I dipinti di Davide Battistin distillano l'essenza della città lagunare

Laura Sudiro

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Venezia. L’acqua e Venezia. L’acqua che è Venezia. Il sogno e il risveglio. Il risveglio come inizio, come viaggio. Un viaggio che è soprattutto interiore, consapevolezza da conquistare ogni giorno. A colpi di spatola e pennello. Per frugare nel paesaggio e distillarne l’essenza. È da tutto questo che nasce «Awakening», la personale di Davide Battistin che si inaugura oggi nella città lagunare. Lo spazio espositivo sito in Calle de la Mandola, non lontano da Piazza San Marco, e gestito dalla libreria antiquaria Linea d’acqua (un’opera d’arte di per sé) di Luca Zentilini, ospiterà sei tele e tre monotipi del pittore veneziano, che ha esposto anche a Londra, New York e San Francisco.

Quarantasei anni, innamorato della letteratura, Davide Battistin è un artista emotivo, scrupoloso, sensoriale. Uno che insegue suggestioni, che scova i propri soggetti vagando per le calli e la laguna, nella solitudine della sua barca. «Venezia la conosciamo tutti, sappiamo com’è fatta, dice. Quello che ho cercato di rendere è invece l’idea che te ne rimane, che ti rimane dentro. Ciò che è difficile descrivere a parole, ma anche con la pittura. E allora ho cominciato a sottrarre. Che cos’è Venezia? Un cielo, una nebbia, un’acqua scura… un’acqua. Che non è un’acqua qualsiasi: è quell’acqua. La mia ricerca, ora, sta andando in questa direzione. Semplificare, togliere tutto per catturare solo la luce».

La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2017.

Uno dei dipinti di Davide Battistin in mostra

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Uno dei dipinti di Davide Battistin in mostra

Laura Sudiro, 16 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Venezia per sottrazione | Laura Sudiro

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