Venezia controlla i flussi turistici colpendo al portafoglio

Dal 16 gennaio 2023 scatterà il contributo d’accesso per chi non è residente o non pernotta a Venezia: da 3 a 10 euro, con un prezzo che sarà più salato per chi non sceglierà di prenotare la visita

Piazza San Marco a Venezia invasa dai turisti. Foto Sebastian Fagarazzi
Enrico Tantucci |  | Venezia

Venezia prova a mettere un freno al flusso turistico giornaliero sempre crescente colpendo al portafoglio. Dal 16 gennaio 2023 scatterà infatti il contributo d’accesso per entrare in città per chi non è residente o non pernotta a Venezia: da 3 a 10 euro, con un prezzo che sarà più salato per chi non sceglierà di prenotare la visita.

Ma già dal primo settembre il Comune di Venezia ha deciso una serie di aumenti dei biglietti per il trasporto pubblico turistico e per l’ingresso ai musei civici, anche qui legando la variazione di prezzo al sistema di prenotazione della visita. Le tariffe dei biglietti Actv, l’azienda di trasporto veneziana, passeranno dai 7,50 ai 9,50 euro per corsa, se si è sprovvisti della Carta Venezia Unica. Ma anche i biglietti per i musei civici dell’area marciana, dal Ducale al Correr, passeranno da 25 a 30 euro. Ma chi ha già in programma di andare a Venezia potrà evitare il rincaro prenotando con un mese di anticipo la sua visita o, per i trasporti, dotandosi appunto della carta Venezia Unica.

Oltre al pagamento del ticket di ingresso alla città, è stato introdotto un altro principio legato al controllo dei flussi turistici in arrivo: quello della soglia massima di arrivi nella città storica e nelle isole. Un limite di presenze (ancora da stabilire e variabile in base ai picchi stagionali) oltre il quale arrivare in città costerà 10 euro. Il contributo d’accesso non sarà pagato dai residenti, ma neanche dai cittadini veneti e dai turisti che pernotteranno a Venezia nelle strutture alberghiere ed extralberghiere pagando l’imposta di soggiorno.

Prevista anche una lunga lista di possibili esenzioni, ma se si supererà il limite fissato di presenze giornaliere, anche i veneti, ad esempio, saranno tenuti a pagare la quota massima di 10 euro, come i croceristi in arrivo a Venezia. Ma come ci si prenoterà? Collegandosi alla piattaforma on line multilingue realizzata da Venis spa, la società informatica del Comune, attraverso la quale si potrà ottenere il titolo (Qr Code) da esibire in caso di controlli in città, che potranno essere richiesti anche dai vettori di trasporto pubblico. Ci saranno anche sportelli automatici e app per il pagamento. Mentre per chi evade e non paga il ticket, previste sanzioni da 50 a 300 euro.

Venezia è la prima città a tentare un sistema di controllo dei flussi turistici di questo tipo, anche se applicarlo, almeno all’inizio, non sarà certamente facile.

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