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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliI 368,3 milioni di dollari (corrispondenti a 331,8 milioni di euro) incassati ieri sera da Sotheby’s per l’asta serale di arte impressionista e moderna di New York sono il secondo risultato di sempre della società di York Avenue per una sua vendita in questo settore. Le percentuali di venduto sono state del 78,1% per numero di lotti e del 93,6% per ammontare. Sotheby’s giocava da sola: Christie’s infatti aveva deciso di spostare la sua vendita corrispondente alla prossima settimana per evitare sovrapposizioni con i giorni della vernice della Biennale di Venezia.
È stato un collezionista privato asiatico ad assicurarsi, a 66,3 milioni di dollari, «L’Allée des Alyscamps», olio su tela del 1888 di Vincent van Gogh. L’opera, che misura 91,7x73,5 cm, aveva una stima, non pubblicata in catalogo, di oltre 40 milioni di dollari. A un collezionista americano è finito invece, per 54 milioni di dollari, «Nymphéas» di Claude Monet, del 1905, olio su tela di 81x100,5 cm, che invece in catalogo le stime le aveva (da 30 a 45 milioni di dollari) e che era oggetto di un contratto di garanzia. Ancora in Asia è finito il dipinto di Pablo Picasso «Femme au chignon dans un fauteuil», del 1948 (92x73 cm), assente sul mercato da sessant’anni. Dai 12-18 milioni di dollari delle stime l’opera è salita fino a 29,9 milioni.

Pablo Picasso, «Femme au chignon dans un fauteuil», 1948: è stata venduta a 29,9 milioni di dollari

Le «Ninfee» (1905) di Claude Monet vendute a 54 milioni di dollari. Foto courtesy Sotheby's

«L’Allée des Alyscamps», Vincent van Gogh, 1888. Foto courtesy Sotheby's
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