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Vagoni, treni e locomotive

Carlo Avvisati

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«È un museo che lascia senza fiato»: parola del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel marzo scorso ha visitato e inaugurato quello che probabilmente è il più importante contenitore storico di treni che esista in Europa: il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Là, nell’area che Ferdinando II di Borbone scelse nel 1840 per costruire uno stabilimento d’eccellenza (il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive) lavoravano, nel 1847, 500 operai specializzati, tecnici e ingegneri inglesi e francesi.


Per ristrutturare il complesso, compresa la statua in ghisa di Ferdinando II, sono stati spesi circa 15 milioni di euro. Nei padiglioni sono custoditi vagoni antichi, locomotive vintage e il clone della prima locomotiva, la Bayard, che il 3 ottobre 1839 trainò i vagoni sui quali erano saliti il re e la sua corte per inaugurare la tratta Napoli-Portici. A usufruire del «Pietrarsa Express» che oggi collega due volte al mese Napoli al museo, nel 2016 sono stati quasi tremila visitatori.


Tra i pezzi più importanti in mostra, la carrozza del treno reale usato per le nozze di Umberto di Savoia con Maria José del Belgio e la locomotiva che trasportò il feretro del Milite Ignoto, nel 1921, da Aquileia a Roma.

Carlo Avvisati, 05 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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Vagoni, treni e locomotive | Carlo Avvisati

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