Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Giusi Diana
Leggi i suoi articoli«ISNTIT» è il titolo di una personale di Vittorio Messina (Zafferana Etnea, 1946) che la Galleria Adalberto Catanzaro ospita fino al 4 dicembre.
Alle pareti, frammenti di fantomatici edifici (specchi, ringhiere, infissi, lampade industriali) compongono poetici paesaggi. In una picola opera a parete un infisso in alluminio, decontestualizzato, si trasforma in teca, racchiudendo sotto vetro una fotografia d’epoca, scaldata dalla luce di un neon giallo.
Una «cella» cresciuta come un organismo vivo all’interno dell’ultima stanza, trattiene tra precari pilastri vecchie scarpe femminili. Il tema dell’abuso, sotteso a tutte le opere in mostra e calzante rispetto al contesto urbano di Bagheria, è ingentilito da note cromatiche calde e familiari. La mostra è curata da Bruno Corà.
Altri articoli dell'autore
Si è tenuta oggi, 17 dicembre, la conferenza stampa di presentazione del programma «Portami il futuro», che comincerà nel giorno dell’anniversario del terremoto che distrusse la città nel 1968
Dopo Claire Fontaine, Yuri Ancarani, Paolo Pellegrin, Francesco Vezzoli e Loredana Longo, nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Universita di Palermo arriva l’artista rumeno
Sarà nel neogotico Palazzo Forcella De Seta, già sede di Manifesta 12 e negli anni Quaranta della prima galleria privata della città. Se non verrà esercitato il diritto di prelazione pubblica per l’edificio, vincolato, potrebbe aprire nel 2030
L'artista nelle vesti di scrittore di una vivace memoria privata, dove le figure sono «una sorta di punteggiatura che l’autore intende tenere per sé»



