Una vittima del fascismo? La cultura di destra

Giordano Bruno Guerri. Foto © Pietro Oliosi
Nicolas Ballario |

«Gli intellettuali si sforzano di stabilire certezze, mentre il loro mestiere è seminare dubbi». Così Giordano Bruno Guerri definisce la categoria cui appartiene. Il tratto principale della sua personalità va individuato nel coraggio, inteso come sfrontatezza di chi ha qualcosa da dire.

Nato nel 1950 a Iesa, piccolo borgo senese, da genitori contadini, poi commercianti e infine operai, Giordano Bruno Guerri è uomo dalle mille vite e dalle mille sfaccettature. Non sappiamo il perché di quel nome così importante (e così calzante per questa rubrica) e lui sembra giocare quando concede spiegazioni: «Mio nonno anarchico. Oppure semplicemente perché una parte della famiglia mi voleva chiamare Giordano e l’altra Bruno».

I suoi natali professionali sono alla Garzanti, come correttore di bozze, appena terminato il liceo. Nel 1974 si laurea con una tesi sul più volte ministro e governatore fascista
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