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Una nicchia piena di energia

Anna Orlando

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La 25ma edizione del Salon du Dessin, molto orientata sull’Otto e Novecento, ha registrato quest’anno prezzi sostenuti

Una primavera inclemente con pioggia, grigiore e l’eco non ancora lontana di eventi tragici nella capitale francese ha salutato l’anniversario per il 25mo Salon du Dessin a Palais Brongniart dal 29 marzo al 4 aprile. Così da far stridere ancor più, una volta passati gli ennesimi controlli alle borse e sotto gli impermeabili, il contrasto tra ciò che sta fuori e l’atmosfera raffinata ed elegante, composta ma piena di energia della più importante fiera per il disegno antico. Una nicchia, è vero, ancora dopo un quarto di secolo; ma la volontà di mettersi al passo con i tempi si sente anche qui.

Gli espositori francesi erano poco più della metà (22 su 39), ma gli stranieri sono ora molti più di quando si iniziò ad accoglierli, solo nel 1995. Inoltre, i disegni di artisti moderni o addirittura contemporanei sono accolti in misura assai più consistente di prima, con prezzi sostenuti che spiegano di per sé l’importanza al giorno d’oggi di questa fetta di mercato e di collezionismo. 

Bellissimo lo stand di Damien Boquet Art, normalmente di stanza in place Vendôme, con il «Ritratto di Lydia» di Henri Matisse, una dozzina di tratti di matita per 135mila euro; un acrilico su carta di Sam Francis (presente in molti stand) a 56mila; un foglio con uno studio di testa con lettera a un amico di Lucian Freud, 1940, a 95mila euro e un raro disegno su una tovaglietta di trattoria del poeta Paul Eluard  a 15mila.

Martin Moeller & Cie di Amburgo proponeva un foglio con «L’atelier dell’artista» di Giacometti a 95mila e la Galerie de la Béraudière di Bruxelles disegni di Masson, Dalí e uno di Klimt a 240mila. Gli italo-americani di Pandora, di New York, una grande «Testa di Medusa» di Vincenzo Gemito a 80-100mila euro e un foglio di Felice Giani a 50-60mila. Antonacci e Lapiccirella, i soli italiani di questa edizione del Salon, reduci dai successi del Tefaf dove hanno venduto molto bene i disegni neoclassici, oltre al Futurismo di Balla e Depero, avevano ancora qualche foglio di Balla (i due più importanti  proposti a 200mila euro ciascuno) e un grande pastello di Francesco Mancini a 45mila; e poi un «Ritratto di Maria Luisa di Borbone» di Vincenzo Camuccini, preparatorio per il quadro degli Uffizi e di gusto decisamente internazionale (50mila euro).

Mix sapiente ed elegante nello stand della galleria spagnola Artur Ramon Art di Barcellona, con uno studio di Simon Vouet per l’«Annunciazione» del Puskin a 140mila euro accanto a meravigliose «Vanitas» di Josep y Pere Santilari, classe 1959, con buone vendite già nel giorno della preview per entrambi i settori di antico e moderno. Il mix ha premiato anche il parigino de Bayser, che accostava un «Ritratto d’uomo» di Jacopo Vignali a un meraviglioso «Nudo di schiena» di Degas e che alla mattina dopo la preview aveva già sette bollini rossi. Tanti quanti Natalie Motte Masselink, che giocava anche lei in casa. Ottima partenza anche per i newyorkesi W.M. Brady & Co., con uno stand bellissimo dove si notava la ricerca raffinata delle cornici, e che hanno catalizzato molto interesse per l’acquerello con «Un giovane e il suo cavallo» di Delacroix del 1825.

Anna Orlando, 04 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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