Una madre troppo orgogliosa

Al Santuario di Ercole Vincitore il mito di Niobe cantato da Ovidio nelle sue Metamorfosi

Alcuni dei reperti rinvenuti nel Santuario di Ercole Vincitore in mostra nell'Antiquarium
Federico Castelli Gattinara |  | Tivoli (Rm)

Mette a disposizione la sua formazione e professionalità di contemporaneista il direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este Andrea Bruciati, che dal 6 luglio al 23 settembre cura insieme a Micaela Angle la mostra «E dimmi che non vuoi morire: il mito di Niobe» al Santuario di Ercole Vincitore, sito semisconosciuto per quanto di enorme importanza, riaperto lo scorso 30 settembre nei fine settimana e con l’occasione finalmente tutti i giorni.

Il mito, cantato da Ovidio nelle sue Metamorfosi, racconta di una madre talmente fiera della sua numerosa prole (7 maschi e 7 femmine) da vantarsi di essere superiore a Latona, i cui figli, Apollo e Diana, si vendicano sterminandola. Trasformata in pietra dal dolore, Niobe continua tuttavia a versare lacrime. La suggestione della storia ha fatto sì che il mito venisse illustrato praticamente in tutte le epoche, dall’antichità ai giorni nostri. È
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