Uno dei gioielli della collezione Castellani recuperati dai Carabinieri Tpc

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Uno dei gioielli della collezione Castellani recuperati dai Carabinieri Tpc

Una collezionista russa dietro il furto degli ori Castellani

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Era Pasqua del 2013 quando, con un colpo rocambolesco e velocissimo, dei ladri entrarono al Museo Etrusco di Villa Giulia, sfondarono una grande vetrina e rubarono 27 pezzi di oreficeria della cosiddetta collezione Castellani, capolavori di metà Ottocento della celebre famiglia e manifattura che si ispirava, e talvolta riutilizzava, antichi reperti greci, etruschi o romani. Ci sono voluti tre anni ai Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale per ritornare in possesso degli oggetti, almeno i più importanti, perché quattro di minor pregio e valore sono andati perduti, forse durante la fuga dal retro del museo.

Tutto parte da una facoltosa cittadina russa innamorata dei gioielli, nell’ambiente corrono voci (che giungono anche alle orecchie dei Carabinieri), c’è addirittura chi si offre di produrne delle copie identiche. Poi il clamoroso furto, il 30 marzo di tre anni fa: collane in oro e pietre preziose, orecchini, spille e pendagli con camei o micromosaici, volatilizzati.
Gli ori, di un valore complessivo di oltre tre milioni di euro, erano stati «commissionati» a un antiquario romano, tipica figura di intermediario di ultima generazione, senza negozio e legato al web. Ma la vendita sfuma, pochi giorni dopo il furto all’aeroporto di Fiumicino vengono fermate la russa insieme alla figlia dell’antiquario, scoperto una catalogo della collezione Castellani e foto delle vetrine e dell’impianto di videosorveglianza del museo.
I ladri, un gruppo di pluripregiudicati di Aprilia, nel basso Lazio, tentano di vendere la refurtiva rimasta nelle loro mani, e alla fine quasi ci riescono. Lo scambio, che doveva avvenire di notte in un bar della via Portuense, è interrotto dai Carabinieri. Poi, come in un film, la fuga su una Punto e il lancio in strada di una busta con sette dei pezzi rubati. Il resto viene recuperato in seguito.

Presentata stamattina insieme al segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia e al comandante del Carabinieri Tpc Mariano Mossa, l’Operazione Villa Giulia è l’ultima condotta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo (insieme al sostituto procuratore Tiziana Cugini), che dopo nove anni cede il testimone del coordinamento dei Beni culturali della Procura di Roma a Roberto Cucchiari.
Per l’occasione è stato presentato anche La sicurezza anticrimine nei musei, agile volume manuale di un centinaio di pagine che, con linguaggio semplice e comunicativo, cerca di fornire utili strumenti per la sicurezza ai responsabili dei musei. Frutto della collaborazione tra Mibact, Icom e Carabinieri Tpc, edito da De Luca nelle versioni italiana e inglese, presto verrà distribuito in tutto il mondo.

Uno dei gioielli della collezione Castellani recuperati dai Carabinieri Tpc

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Federico Castelli Gattinara, 14 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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