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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliUna vasta cava potrebbe aprirsi vicino alla necropoli di Campovalano, nel teramano, sito che nel tempo ha svelato 600 tombe comprese dalla fine dell’età del Bronzo all’età romana nel II secolo a.C. e potrebbe nasconderne altre centinaia.
Incastonata in un bel paesaggio, la necropoli è al momento chiusa al pubblico e il Comune di Campli, che ne è proprietario, vorrebbe riaprirla. Ma suscita maggiori preoccupazioni il progetto per una nuova cava di 309.500 metri cubi di scavi complessivi consegnato alla Regione Abruzzo a giugno. Il Comune a suo tempo aveva ritenuto l’area meritevole di salvaguardia archeologica perché limitrofa alla necropoli. Contro il progetto si è mobilitata l’associazione Forum H2O giudicando «in contesti così importanti dal punto di vista archeologico, storico e paesaggistico le cave esistenti frutto di errori di pianificazione che non si dovrebbero reiterare autorizzando nuove cave».
Che cosa ne pensa il sindaco Pietro Quaresimale, avvocato? «In quella zona non ci sono vincoli e l’ubicazione precisa non è chiara. E la legge regionale non ha mai fatto un “piano cave”. Come Comune non sono favorevole però la nostra parola vale fino a un certo punto, decide la Regione».

La necropoli di Campovalano. Foto Comune Campli
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