Una delle figurine del presepe restaurate

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Una delle figurine del presepe restaurate

Un laboratorio specializzato

Quello di restauro della Regione Liguria: lavora a statuine del presepe che andranno in mostra a dicembre

Anna Orlando

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Il Laboratorio di Restauro della Regione Liguria è in attività dal 1982 e cura il restauro di opere su tela, tavola e sculture lignee che provengono dal territorio ligure e appartengono a musei, chiese, oratori e collezioni pubbliche di altra natura. L’obiettivo del Servizio Cultura, a cui afferisce il laboratorio, è sviluppare una politica di promozione, valorizzazione e conoscenza del patrimonio storico-artistico della regione, consapevoli della ricaduta positiva sullo sviluppo dell’offerta e dell’attività turistica.

Nella programmazione degli ultimi anni, in ricorrenza delle celebrazioni del Natale, il laboratorio si è occupato del restauro di numerose statuine del presepe, provenienti da diverse località del territorio, presentandole al pubblico durante le festività nella centralissima sede di Regione Liguria. Il presepe genovese si gioca il primato solo con quello napoletano, certamente più valorizzato dagli studi. A ciò supplisce da anni il lavoro di ricerca di Giulio Sommariva, direttore del Museo dell’Accademia Ligustica, principale esperto di questo capitolo dell’arte ligure.

Con il suo aiuto, Regione Liguria espone una ventina di statuine dell’importante collezione della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Staglieno; una parrocchia poco conosciuta, sebbene centrale, vicino al cimitero monumentale della città. Una ventina delle 132 statuine in legno policromo che compongono il grande presepe settecentesco custodito presso l’oratorio di San Bartolomeo Apostolo di Staglieno, che Sommariva giudica «uno dei migliori esempi per integrità e qualità realizzativa del repertorio presepistico tradizionale genovese. Nel complesso, ricco di figure e animali, si individuano chiaramente due nuclei stilisticamente omogenei: il primo è riconducibile a Pasquale Navone (Genova 1746-91), straordinario interprete della lezione maraglianesca. Il secondo, forse commissionato per integrare il gruppo più antico, è invece opera di un più modesto scultore attivo nei primi anni dell’Ottocento».

Alcuni pezzi hanno la statura di autentici capolavori: «Tra le figure riconducibili al Navone, capolavori per la qualità dell’intaglio e per le raffinate laccature, sono da segnalare la magnifica “gloria di angeli della capanna”, ricca di putti e di cherubini, e soprattutto il sontuoso corteo dei Magi che presenta una vera galleria di personaggi. Una folta schiera di armigeri, barbareschi, mori e circassi, rivestiti con costumi antichi e dotati di preziosi accessori in argento sbalzato, accompagna infatti i misteriosi sovrani orientali, insieme con un seguito di nove cavalli, rampanti e al passo, altrettanto sontuosamente bardati con lussuose gualdrappe».

Resta ancora ignoto il nome della famiglia d’origine, certamente appartenente alla più alta sfera del patriziato locale. Fu acquistato dalla parrocchia nel 1882, su iniziativa del parroco Emilio Parodi e con l’approvazione della Fabbriceria della parrocchia, per la cifra di 1.200 lire. Da allora la parrocchia concede l’incarico della custodia del presepe e del suo allestimento nelle feste natalizie alla locale confraternita del SS. Sacramento e S. Bartolomeo. Rimasto per molto tempo in un deposito, da diversi anni viene nuovamente allestito all’interno dell’oratorio.

Le figurine, alte circa 40 centimetri, sono riccamente vestite con abiti d’epoca; tanto che, visto il precario stato di conservazione, ora è previsto un intervento che coinvolga sia il restauro dei tessuti, sia quello della parte lignea che necessita alcune reintegrazioni. In tutto il loro ritrovato splendore le figurine sfileranno sotto gli occhi di tutti nel Palazzo della Regione dall’8 dicembre al 6 gennaio 2022.

Una delle figurine del presepe restaurate

Una delle figurine del presepe restaurate

Anna Orlando, 12 agosto 2021 | © Riproduzione riservata

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