Un film con 500 attori
«Sento di essere parte di quei processi che vedono l’artista come un attivatore di energie, spiega Marinella Senatore, che ha uno spartito attraverso il quale le persone negoziano, o contestano, la loro partecipazione. Cerco di mettere in atto uno scambio affettivo, che passi di storia in storia; il racconto stesso diventa scambio e spesso si costruisce una situazione di laboratorio aperto, dove chi lavora impara qualcosa e lo porta con sé assieme al ricordo di essere stato sul set».
Scambio affettivo, partecipazione e lavoro di squadra sono le parole chiave che descrivono la pratica della Senatore, artista campana dalla formazione internazionale, vincitrice del Premio MaXXI 2014, ora residente tra Londra e Berlino.
Fondatrice della Scuola di Danza Narrativa (una scuola nomade, completamente gratuita, basata su un approccio didattico volto a favorire la soggettività e l’espressività del singolo studente),
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