Un assolo collettivo

Federico Florian |  | Basilea

Fino al 6 settembre, il Museo Tinguely ospita una personale dell’artista britannico Haaron Mirza (Londra, 1977). Vincitore del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2011 e, tre anni dopo, del Nam June Paik Prize, il trentottenne artista londinese esplora, attraverso sculture sonore e installazioni luminose, il rapporto tra suono ed elettricità. Si serve di led luminosi, attrezzatura audio e pannelli solari allo scopo di rivelare la natura speculare dell’udito e della visione. Se, da un lato, l’arte di Mirza denota un’affinità nei confronti del metodo scientifico e della pratica sperimentale, dall’altro è ben radicata nel territorio dell’estetica, nutrendosi del lavoro di altri artisti e della loro collaborazione. «Haaron Mirza/hrm 199 Ldt.» più che a una personale, difatti, assomiglia a una mostra collettiva, nella quale Mirza figura come artista e curatore «speciale». A Basilea si appropria
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