«La fuga dei Greci da Parga» di Carlo Belgioioso

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«La fuga dei Greci da Parga» di Carlo Belgioioso

Un anno rivoluzionario

Il 1821 è l'inizio della guerra d'indipendenza greca. Le celebrazioni del bicentenario con la mostra più importante al museo Benaki

I passeggeri che sbarcano all’aeroporto di Atene, molto pochi, a causa del Covid-19, trovano un piccolo padiglione in cui è esposta una copia di una veduta ottocentesca della capitale e proiezioni di immagini di siti storici o raffigurazioni della guerra d’indipendenza iniziata nel 1821. A marzo di quest’anno è caduto per l’appunto il bicentenario: e i musei ateniesi onorano la ricorrenza attraverso mostre d’impostazione storica, con appendici in altre località e persino in Italia.

Visitabili in principio solo online, lo saranno dal pubblico quando si ridurranno i rischi di contagio. La mostra più importante è quella del Benaki: «1821. Prima e dopo», in programma fino a ottobre. È organizzata in collaborazione con la Banca di Grecia e altri due istituti bancari che hanno messo a disposizione le loro collezioni e i loro archivi. Si estende sui due poli espositivi del museo per complessivi 3.500 mq, si snoda su tre sezioni cronologiche dal 1770 al 1870: la prima insurrezione istigata dai russi nel Peloponneso e a Creta, la rivoluzione vera e propria fino alla prima presidenza di Giovanni Capodistria, il primo re Ottone di Baviera e la nascita della Grecia moderna.

In mostra oltre 1.200 oggetti tra quadri, sculture, documenti, cimeli appartenenti ai rivoluzionari (con prestiti da musei greci, oltre che francesi e britannici). Tra le opere più rappresentative: una mappa della fine del XVIII secolo con didascalie in italiano, «La fuga dei Greci da Parga» di Carlo Belgioioso, «Il giuramento di Lord Byron a Missolungi» di Ludovico Lipparini, una copia di inizio ’900 dell’«Ingresso di re Ottone ad Atene» di Peter von Hess, arrivato in Grecia al seguito del sovrano.

Al Museo Storico Nazionale, che ha sede nel vecchio Parlamento, l’approccio di «Rivoluzione ’21 rivisitata» è anch’esso cronologico. Gli elementi distintivi sono la presenza di ritratti e armi degli eroi della guerra d’indipendenza, polene di navi storiche, una sezione specifica sulle battaglie navali, una sezione fluttuante che in estate porterà una piccola selezione della mostra in varie isole.

Al Museo della città di Atene, ospitata nella prima residenza di Ottone e di sua moglie Amalia, verranno invece allestite invece piccole mostre tematiche tra le quali la più interessante riguarda le eroine greche della rivoluzione, rappresentate in quadri o dai loro oggetti personali.

A Napoli ci sarà infine una mostra di documenti all’Archivio di Stato curata da Jannis Korinthios, in simultanea con analoghe iniziative ad Atene e Nicosia: «Napoli e Risorgimento greco» ha come punto di forza la corrispondenza dei diplomatici borbonici sparsi nel Mediterraneo, che contiene informazioni e analisi sugli eventi militari e gli sviluppi politici. Ulteriore particolarità: gli ambienti dell’archivio affrescati a inizio ’800 proprio da un pittore greco, Velisarios Korensios.
 

«La fuga dei Greci da Parga» di Carlo Belgioioso

«Il giuramento di Lord Byron a Missolungi» di Ludovico Lipparini

«L'entrata di re Ottone di Grecia ad Atene» di Nikolaos Ferekidis

«La rivoluzione del 3 settembre 1843» di Henry Martens

Sezione e pianta dell'Arsakeion di Lysandros Kaftantzoglou

L'apertura del Canale di Corinto, stampa fotografica

Giuseppe Mancini, 24 aprile 2021 | © Riproduzione riservata

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