Ulisse e gli altri nelle Aule delle Terme

Escono allo scoperto i depositi del Museo Nazionale Romano con la prima mostra dedicata all’eroe greco nei monumentali spazi costruiti sotto Diocleziano

Mosaico con Ulisse e le Sirene, metà-fine II secolo d.C., da Quarto di Corzano, depositi delle Terme di Diocleziano
Arianna Antoniutti |  | Roma

Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, fin dalla sua nomina nel novembre 2020, aveva espresso la volontà di intraprendere un grande progetto di valorizzazione dei depositi del Museo. Articolato nelle quattro sedi di Crypta Balbi, Palazzo Altemps, Palazzo Massimo e Terme di Diocleziano, il Mnr possiede difatti, oltre all’esposto, un immenso patrimonio di reperti invisibili al pubblico perché conservati nei magazzini.

Sono le monumentali aule delle Terme, edificate dall’imperatore Diocleziano fra il 298 e il 305 d.C., a ospitare il primo appuntamento di «Depositi (ri)scoperti», che si articolerà in una serie di esposizioni temporanee in cui, non solo opere d’arte come sculture e mosaici, ma anche oggetti della vita quotidiana, in terracotta, vetro e bronzo, usciranno dai depositi.

Alcuni dei reperti sono poco noti, altri completamente inediti. Alla prima mostra, dedicata alla figura di «Ulisse» (8 dicembre-8 gennaio), seguirà «Gli altri» (14 gennaio-19 febbraio), esposizione in cui il mondo romano si confronta, politicamente e culturalmente, con l’idea del barbaro e dell’«altro». La mostra «Ulisse» illustra i momenti chiave del mito dell’eroe, come l’episodio dell’incontro con le sirene, qui descritto in un mosaico del II secolo d.C., proveniente da un ambiente termale di una stazione di posta.

Non mancano i volti dei protagonisti del mito stesso, come Atena, Penelope, Circe, mentre il ritratto di Ulisse, di prima età imperiale, ne presenta la tradizionale iconografia: la barba e la chioma ricciuta, il «pileus» conico, e soprattutto l’espressione intensa e risoluta. Il «museo nel museo» costituito dai «Depositi (ri)scoperti», è solo una parte di un’idea più vasta e articolata che vedrà, grazie al programma «Urbs, dalla città alla campagna romana», finanziato dal Programma nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, l’apertura di nuovi spazi espositivi in tutte e quattro le sedi del Mnr.

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