Tre Baci e vai dritto in iperglicemia

Flaminio Gualdoni |  | Milano

Devo dire che all’inizio l’ho odiata un po’, la mostra di Hayez alle Gallerie d’Italia di Milano. Mica per altro. Tutte le mie mattine di Brera cominciavano con un saluto da vecchio amico ai suoi quadri e adesso vedo solo pareti un po’ desolate: il vecchio Laocoonte mi manca, e mica solo lui. Poi li ho perdonati, perché quando una mostra è seria bisogna fare il tifo. Sono andato a studiarmela e ho fatto dei pensieri. Un Bacio è melenso ma a pena si sopporta, tre son proprio troppi. Che sia l’opera più pop di Hayez è un fatto, che i miliardi di riproduzioni per ogni dove l’abbiano resa insopportabile un altro, ma le tre versioni qui allineate tutte insieme ti mandano dritto dritto in iperglicemia, con l’aiuto di un comunicato entusiasta dei cioccolatini che riesce a mescolare Hayez e Federico Moccia, per dire. Tra l’altro come non dare ragione al vecchio geniaccio Carrà, il quale diceva che la
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Flaminio Gualdoni