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Tra pittoricisti e antinaturalisti

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Oltre 60 disegni, molti dei quali inediti, di maestri attivi tra Napoli e Roma tra la seconda metà dell’800 e gli inizi del ’900 sono presentati da Simone Aleandri fino al 29 gennaio.

Curata da Manuel Carreras, la mostra inizia con Domenico Morelli (1826-1901). Il pittore concorse a rinnovare la pittura anche attraverso una tecnica del disegno con un sapiente utilizzo della china, come mostrano gli studi per dipinti centrali nella sua produzione, tra cui «La barca della vita» (1859).

A fine carriera, Morelli fu influenzato da Mariano Fortuny (1838-74), dal quale trasse uno stile caratterizzato da un vibrante pittoricismo. In mostra due disegni di Fortuny ma anche di Vincenzo Gemito, Francesco Paolo Michetti, Antonio Mancini.

Infine il romano Nino Costa (1826-1903) con il suo cenacolo «In Arte Libertas» (1886), fautore di una pittura d’impronta antinaturalista, sostenuta da un disegno purista.

Oltre a carte di Costa, sono esposte anche quelle di Sartorio, Maccari, Feuerbach, Cammarano e un disegno inedito di Giacomo Balla (1907).

Redazione GDA, 04 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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