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Tedesca allo specchio

Federico Florian

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Dal 4 novembre al 26 febbraio la Pinacoteca Agnelli ospita il secondo appuntamento di un ciclo espositivo sul tema del collezionismo curato da Paolo Colombo, in cui la produzione di un noto artista contemporaneo viene accostata a opere dalle collezioni pubbliche torinesi.

È la volta della tedesca Rosemarie Trockel (1952) che, con il progetto «Riflessioni/Reflections», presenta opere sia storiche sia inedite, in un allestimento minimale (a cura di Marco Palmieri) che include principalmente disegni e dipinti provenienti dall’Accademia Albertina, da Palazzo Madama, dalla Biblioteca Reale e dalla Galleria Sabauda. Opere, quali «Santa Maria Maddalena leggente» di Giampietrino o «Erodiade» di Francesco del Cairo, selezionate dalla Trockel insieme al curatore. La mostra è strutturata intorno ai leitmotiv dei ritratti e delle ceramiche, tema e tecnica entrambi cari all’autrice. 

Tra i ritratti della Trockel presenti in mostra, «Moma’s Boy» (2016) e «Yes where others say no» (2014-16), stampe digitali in bianco e nero, la prima raffigurante un ragazzo seduto con una maschera da laboratorio sulla bocca. Sono lavori che innescano, tramite il confronto con le opere dei musei torinesi, una riflessione sul corpo, sull’identità e sulla rappresentazione del sé. Dipinti e disegni delle collezioni con vanitas e specchi come soggetti, invece, fanno da contraltare alle sculture in ceramica dell’artista: opere dense, caratterizzate da una superfici specchianti o permeabili, ottenute dalla Trockel grazie all’impiego di polveri di platino e argento mischiate all’invetriatura della ceramica.

Federico Florian, 13 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

Tedesca allo specchio | Federico Florian

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