SuperSuperba del suo Superbarocco
Alle Scuderie del Quirinale un secolo e mezzo di pittura genovese tra influenze italiane e fiamminghe: Boccardo, Bober e Boggero presentano il ciclo di grandi mostre internazionali dedicate a una visione e revisione aggiornata del Barocco fiorito nel periodo più prospero della Repubblica di Genova



Nel Seicento, dopo che il Mediterraneo è stato liberato dalla minaccia turca, la Repubblica genovese conosce un lungo periodo di prosperità economica, che cambia in modo prepotente il clima culturale della città, richiamando artisti dai grandi centri italiani, ma anche dall’Europa. In sintonia con il carattere sobrio, quasi austero, di Genova, gli architetti disegnano un nuovo volto della città «non monumentale ma di alto decoro» (Giulio Carlo Argan), edificando palazzi dichiarati nel 2006 Patrimonio Unesco. La Superba diventa così il punto di confluenza di due tradizioni europee, quella italiana e quella fiamminga, grazie alla presenza di Rubens e di Antoon van Dyck, ritrattista ufficiale della nobiltà genovese. La pittura conosce protagonisti come Bernardo Strozzi, il Grechetto, Gioacchino Assereto e Gregorio De Ferrari.
L’età barocca di Genova è oggetto di alcune mostre, a cominciare
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