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Federico Florian
Leggi i suoi articoliUna polverosa soffitta infestata dagli spiriti sembrerebbe l’ambientazione ideale per le sculture di Paloma Varga Weisz. Simili a vecchi elementi di scena, i suoi lavori evocano un mondo sinistro e surreale, come se la scenografia di un incubo ricorrente si materializzasse di fronte a noi.
Il Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea le dedica, dal 27 ottobre al 10 gennaio, una retrospettiva a cura di Marcella Beccaria con un’ampia selezione di lavori, da quelli giovanili sino ai più recenti. Dopo aver ricevuto, in una piccola città della Baviera, una formazione da intagliatrice, la Varga Weisz studia all’Accademia d’arte di Düsseldorf nei primi anni Novanta.
Incoraggiata da Gerhard Merz, professore all’Accademia, riscopre e studia a fondo la storia dell’arte. Ecco perché le sue figure umane, scolpite o tratteggiate in acquerelli, ricordano i tondi volti di Piero della Francesca, le silhouette di Lucas Cranach o i corpi-manichino di Giorgio de Chirico.
Un certo disorientamento metafisico, bilanciato da un fiabesco senso di meraviglia, accompagna alcuni motivi ricorrenti nelle sue opere: creature ricoperte da squame, teste dai volti e occhi multipli, ibridi umani e animali, bambini dormienti che fuoriescono da crani materni. Tra le sue più notevoli realizzazioni vi sono enigmatiche wunderkammer con sculture in legno intagliate a mano, maschere o frammenti di oggetti trovati.
La Sala multimediale della Manica Lunga del museo ospita, dal 17 ottobre, un’installazione multimediale del fotografo e artista napoletano Francesco Jodice.
In «American Recordings» Jodice ripercorre le mitologie e l’immaginario americani del ’900 raccontando diversi episodi della storia statunitense: dal discorso alla Nazione del presidente Eisenhower sulla minaccia della corsa agli armamenti alle immagini degli esperimenti nucleari; dal dilagante potere dell’informazione raccontato in «Network», il film di Sidney Lumet, alla nascita del genere horror con «Texas Chainsaw Massacre» di Tobe Hooper. Completa la rassegna il film «Atlante», proiettato nella Sala polivalente.
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