Sono peggio dei nazisti

Edek Osser |

Roma. Drammatiche immagini di distruzione nel Museo di Mosul, il secondo dell’Iraq, il 26 febbraio 2015. Le mazze e i martelli pneumatici dell’Isis hanno ridotto in briciole una quantità di sculture conservate nelle sale. Un colpo gravissimo al patrimonio culturale iracheno, eppure i danni potevano essere ben maggiori. L’archeologo Franco D’Agostino, docente all’Università la Sapienza di Roma, impegnato da anni in missioni di scavo nel Sud dell’Iraq, nella provincia di Nassiriya (cfr. lo scorso numero, p. 1), conferma infatti che i reperti più importanti e preziosi, da tutti i musei provinciali iracheni, erano stati messi in salvo nei depositi del Museo di Baghdad dal governo di Saddam Hussein prima della guerra del 2003. Secondo dati Unesco, dal Museo di Mosul erano stati trasferiti a Baghdad circa 1.500 oggetti, ma non quelli più ingombranti o troppo pesanti. Reperti in gran parte scavati entro le mura
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