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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliÈ un verso di Alba Merini sul potere germinativo dell’amore, che dal nulla di un vaso vuoto fa crescere e sbocciare fiori, quasi un gesto eroico, a dare il titolo alla mostra «Segni per far fiorire i vasi», aperta sino al 30 luglio al Centro Espositivo di Villa Pacchiani.
La rassegna, a cura di Ilaria Mariotti, raccoglie i lavori di due artiste, Elena El Asmar e Concetta Modica, i cui percorsi pur diversi hanno punti di significativa sintonia. Elena El Asmar (Firenze, 1978) lavora sul «fare a memoria» e i suoi centrini all’uncinetto, utilizzati come matrici, sfocati poi nella riproduzione meccanica della fotocopia, trasformati, ingigantiti e inchiostrati, divengono simili a paesaggi, perdendo la consistenza dell’oggetto e traducendosi in segno e sequenza.
Anche Concetta Modica (1963) parte dagli oggetti, da materiali che ormai hanno esaurito la loro funzione ma che riacquistano nuova vita, da soli o riassemblati tra loro, migrando dal mondo delle cose al mondo del pensiero, come avviene a una coperta all’uncinetto che diventa mappa dell’universo, a raspi di uva che si trasformano in sculture, a monete antiche o a frammenti di gessi, metafore della storia del mondo.