Image

Nuova sede di Eduardo Secci - NOVO Milano, 2022. Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci - NOVO

Image

Nuova sede di Eduardo Secci - NOVO Milano, 2022. Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci - NOVO

Secci raddoppia a Milano

Una seconda sede in via Olmetto per la galleria fiorentina

Barbara Garatti

Leggi i suoi articoli

Eduardo Secci apre una nuova sede a Milano per riunire in un unico quartier generale le diverse anime della galleria. Fondata a Firenze nel 2012, ma già attiva nel panorama milanese dal 2021 con uno spazio espositivo nel quartiere Magenta, domani la galleria inaugura due nuove mostre in un palazzo signorile incastonato nei vicoli del centro storico all’angolo tra via Olmetto e via Amedei.

Entrando nella corte colonnata colpisce subito la dimensione di intimo raccoglimento tipica delle dimore meneghine, ma le grandi finestre vetrate che affacciano sul vicolo storico aprono a una permeabilità inaspettata tra interno e esterno inedita nel panorama delle gallerie della città e sfidante per gli artisti invitati a pensare a nuovi progetti site specific. Gli ambienti essenziali e funzionali sono impreziositi da soffitti cassettonati e un’avvolgente arcata in mattoni di eco bramantesca introduce il visitatore in un ambiente espositivo immersivo.

Eduardo Secci da dieci anni rappresenta artisti established sia italiani che internazionali e dal 2021 ha dato il via a un format di ricerca e sperimentazione, NOVO uno spazio espositivo indipendente e parallelo a quello principale in cui artisti che non fanno parte della rosa dei rappresentati si mettono alla prova in un incubatore di nuove idee.

L’apertura della sede di Via Olmetto, oltre a favorire un dialogo tra artisti della galleria e artisti invitati, mira a strutturare un nuovo percorso parallelo che indaga le relazioni tra nuove tendenze e maestri del novecento. Come si è potuto vedere nella recente fiera di Dallas, Eduardo Secci ha iniziato a guardare con sempre più consapevolezza anche al secondo mercato, d’ora in poi con una strategia sempre più strutturata e concreta attraverso la quale dare spazio alla relazione tra nuove produzioni e opere storiche: «a questa ibridazione sarà dedicato un team ad hoc» spiega Sara Cirillo, direttrice della sede di Milano.
IMG20220427113914967_130_130.jpeg
Le due nuove mostre si pongono già in questa direzione. Per la sezione established la galleria presenta «Unmatter» a cura di Alberto Fiz con opere di Joshua Hagler (USA, 1979), Luisa Rabbia (Italia, 1970) e Maja Ruznic (Bosnia ed Erzegovina, 1980). Si tratta di un progetto che come spiega il curatore mette in luce «un medesimo atteggiamento nei confronti della pittura, intesa come territorio di confronto metodologico destinato ad andare oltre i canoni standardizzati della rappresentazione». Le opere in mostra introducono il visitatore in una collezione di paesaggi interiori, onirici, al limite tra figurazione e astrazione, in cui osservare la «non-materia» di cui è fatta la pittura stessa da cui deriva il titolo della mostra.

Negli spazi di NOVO invece un progetto espositivo monografico a cura di Pier Paolo Pancotto (che sarà direttore artistico dello spazio per i prossimi due anni). L’artista Tillman Kaiser (Austria, 1972) presenta un nucleo di lavori in cui pittura, disegno, fotografia, serigrafia, collage e scultura si ibridano in un linguaggio astratto, caleidoscopico che evoca le sperimentazioni delle avanguardie storiche. Il progetto espositivo «si presenta sotto forma di un’unica, grande installazione, spiega il curatore, priva di qualsivoglia forma di distinzione generica e gerarchica tra i lavori selezionati, tutti datati tra il 2020 ed il 2022, alcuni dei quali realizzati per l’occasione». La nuova stagione milanese continuerà poi con la prima mostra personale in galleria di Andrea Galvani nella già attova sede di Via Zanale (dal 26 maggio).
IMG2022042711395928_130_130.jpeg

«Untitled» (2020) di Tillman Kaiser. Courtesy l’artista e NOVO - Eduardo Secci

«Night Swim (For Eileen)» (2021) di Joshua Hagler. Courtesy l'artista e Eduardo Secci

Barbara Garatti, 27 aprile 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Da più di vent’anni la figlia Anita Festa si occupa di ordinare e far conoscere il lavoro dell’artista romano oltre la fortunata parentesi della Scuola di Piazza del Popolo

Alla Galleria C+N Canepaneri, l’«Evoluzione-Involuzione» dell’artista, maestro di disappartenenza rispetto alla retorica del progresso capitalista

Prima personale al Guggenheim dell’artista cilena fresca di Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia

Picasso si è ispirato ad Ingres nel concepire la sua «Donna con libro»: adesso l’opera dell’artista francese e quella dello spagnolo sono accostate, faccia a faccia, per rendere omaggio ai loro autori

Secci raddoppia a Milano | Barbara Garatti

Secci raddoppia a Milano | Barbara Garatti