Salvate Staccioli
Una retrospettiva e un’opera in pericolo

«Sculture intervento», «sculture segno», come sono state definite, le opere di Mauro Staccioli (Volterra 1937-Milano 2018) si inseriscono nello spazio con una purezza geometrica affidata all’uso di materiali quali il cemento o il ferro sempre declinati in modi diversi, ma con una profonda comprensione della realtà storica e sociale nella quale si collocano.
La mostra a cura di Alberto Fiz che dall’11 maggio al 27 luglio Il Ponte dedica alla figura dell’artista recentemente scomparso riassume il suo percorso attraverso una selezione di opere dal 1969 al 2009, riunite sotto il titolo «Lo spazio segnato». Staccioli avvertì fin dagli esordi il ruolo dell’arte come impegno sociale e fonte di dibattito: di qui, tra l’altro, il muro alla Biennale di Venezia del 1978, alto 8 metri e posto a ostacolare l’ingresso al Padiglione Italia.
Le sue opere, come ha osservato Fiz, possono dialogare con
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