Ruff e Welling in dialogo

Alla Kunsthalle di Bielefeld una mostra a due si interroga sulla natura delle immagini contemporanee e sulla loro capacità di influenzare la nostra percezione

«Lavender Mist», 2014, di James Welling dalla serie «Glass House». Cortesia dell’artista e Marian Goodman Gallery
Bianca Cavuti |  | Bielefeld

Viviamo in un’epoca di immagini e mai come ora il nostro rapporto con esse è stato così complesso. Che cosa c’è dietro a una fotografia, dietro alla sua apparente immediatezza e trasparenza? Qual è la natura e il ruolo di questo tipo di immagini oggi?

«Dark Matter: Thomas Ruff, James Welling», visitabile fino al 5 marzo alla Kunsthalle Bielefeld e curata da Christina Végh e Felicitas von Richthofen, mette in dialogo i lavori dei due artisti, focalizzandosi sul loro interesse verso questo tipo di tematiche. E lo fa con un curioso quanto efficace riferimento scientifico, esplicitato nel titolo della mostra.

«Osserviamo il nostro ambiente in base a come lo vediamo, a come ne facciamo esperienza, o a come possiamo descriverlo e comprenderlo con immagini e parole, si legge nel comunicato stampa. E tuttavia, circa l’80% del materiale nell’universo è costituito da una sostanza invisibile che non possiamo vedere: la materia oscura».

Thomas Ruff (1958) e James Welling (1951) sono accomunati da un approccio concettuale al linguaggio dell’immagine che guarda oltre la sua semplice funzione rappresentativa. Nonostante provenienza e formazione differenti, entrambi gli autori fanno parte di quella generazione che negli anni ’70 si è confrontata con l’emergere della cultura mediatica. Non sorprende dunque che le loro ricerche siano caratterizzate da una continua e ripetuta problematizzazione del visivo e da una decisa attitudine alla sperimentazione del medium.

Sia Ruff che Welling hanno infatti indagato una grande varietà di temi, utilizzando tecniche sempre differenti. E in questa grande libertà operativa risiede la potenza delle loro opere, che sanno interrogarsi come poche sulla natura delle immagini contemporanee e sulla loro capacità di influenzare la nostra percezione della realtà.

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