Roma, trecento anni ai piedi della Piramide Cestia

Una mostra alla Casa di Goethe sul cimitero acattolico romano, uno dei luoghi più amati della città

Il cimitero acatollico di roma in un dipinto di Edvard Munch
Federico Castelli Gattinara |

Roma. Il cimitero per gli stranieri a Roma «ai piedi della Piramide», che è anche il titolo della mostra dal 23 settembre al 13 novembre alla Casa di Goethe, festeggia i suoi 300 anni di storia. È la prima volta che lo si racconta attraverso oltre 40 tra dipinti, disegni e opere grafiche, pur trattandosi ancora oggi di uno dei luoghi più amati e più romantici della città. È «il cimitero più bello e solenne che abbia mai visto» dichiarò il poeta Percy Bysshe Shelley che vi è sepolto insieme a una nutrita schiera di altri «acattolici», diversi colleghi poeti tra cui il romantico John Keats, il «beat» Gregory Corso, gli italiani Dario Bellezza e Amelia Rosselli, August von Goethe, il figlio del poeta, e ancora Carlo Emilio Gadda e Antonio Gramsci, tra i nomi più illustri. In alcuni casi con tombe d’autore firmate da Giovanni Battista Piranesi, con un’antica colonna romana per un baronetto
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© Riproduzione riservata John Linton Chapman, The grave of Sophia Howard in the Non-Catholic Cemetery at Rome, 1862 (collection of Mr. and Mrs. John F. McGuigan Jr)
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