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«Orestes» (1947) di Willem De Kooning (particolare). Cortesia di Christie’s

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«Orestes» (1947) di Willem De Kooning (particolare). Cortesia di Christie’s

Riflettori puntati sulla Grande Mela

Tra l’11 e il 19 maggio, Christie’s e Sotheby’s a New York si preparano agli incanti multimilionari di arte moderna e contemporanea. I dieci migliori lotti

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Elena Correggia

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In una delle tornate d’asta più importanti dell’anno, quella organizzata a New York fra l’11 e il 19 maggio, Christie’s e Sotheby’s giocano le loro carte migliori sfoderando le blue chip dell’arte moderna e contemporanea. Rispetto a un 2022 multimilionario, però, le valutazioni pre vendita appaiono molto caute (nessuna opera va molto oltre la soglia dei 50 milioni di dollari) e nella sfilata di grandi nomi nessuno sembra svettare in assoluto. Ciononostante i motivi di interesse e qualche sorpresa non mancano.

La forza degli opposti
«Orestes», 1947, Willem De Kooning, (stima oltre 25 milioni), Christie’s 11 maggio, S.I. Newhouse collection. Si tratta di uno dei più importanti dipinti in bianco e nero di de Kooning che segna l’inizio della sua fase astratta.
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Giochi estivi
«L’Arlésienne (Lee Miller)», 1937, Pablo Picasso, (stima 20-30 milioni di dollari) Christie’s 11 maggio, proveniente dalla S.I. Newhouse collection del co-proprietario di Condé Nast. Benché non si tratti del top lot fra le opere del maestro catalano presenti all’incanto, questo ritratto, realizzato a Mougins durante un viaggio con un gruppo di artisti surrrealisti, esemplifica l’energia creativa di Picasso, il suo desiderio di abbandonare la tragedia (due settimane prima aveva terminato Guernica) per rifugiarsi nei colori vividi dell’estate. Un’adesione convinta alla vita e una trasfigurazione fantastica.
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I misteri della giungla
«Les flamants», 1910, Henri Rousseau il «Doganiere», (stima 20-30 milioni), Christie’s 11 maggio, dalla proprietà dell’ereditiera e filantropa Payne Whitney Middleton. Un paesaggio di ampio formato, lussureggiante ed enigmatico, dipinto da un artista assai raro in asta. L’anno è il medesimo de «Il Sogno», probabilmente la sua opera più famosa.
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Un po’ storico, un po’ street artist
«El gran espectaculo (The Nile)», 1983, Jean-Michel Basquiat, (stima 45 milioni circa), Christie’s 15 maggio. Un’opera monumentale e narrativa (172,7 x 358 cm), sul tema dell’Africa e della schiavitù, dalla ricchissima storia espositiva, appartenuta in passato ad Enrico Navarra, collezionista e co-autore di un importante catalogo ragionato su Basquiat.
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Videogiochi che sanno d’antico
«Kill Bill: Volume 3», 2017, Julien Nguyen, (stima 120-180mila), Christie’s 15 maggio. Artista contemporaneo in rapida ascesa, Nguyen mescola citazioni di storia dell’arte, fantascienza, cinema e attualità dando vita a scene al contempo familiari e stranianti. Da tenere d’occhio.
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Luci illogiche e geniali
«L’empire des lumières», 1951, René Magritte, stima 35-55 milioni, Sotheby’s 16 maggio, dalla collezione del discografico della Warner Bros Mo Ostin. La coesistenza irreale e sorprendente di giorno e notte è una delle costanti della poetica di Magritte, al centro di 17 tele dipinte dal 1949 al 1965. Un’altra opera della serie, di poco più grande, del 1961, ha stabilito il record per l’artista nel marzo 2022 sempre da Sotheby’s, con un’aggiudicazione per 71,5 milioni di euro. Anche questa volta l’impero delle luci farà scintille?
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Un Barocco «moderno»
«Ritratto di uomo come dio Marte», 1620 circa, Pieter Paul Rubens, (stima 20-30 milioni), Sotheby’s 16 maggio. Proveniente dalla collezione degli ex coniugi Mark Fisch e Rachel N. Davidson, facoltosi mecenati americani, questo dipinto di primo piano compare a sorpresa in un’asta di arte moderna, assecondando una ormai rodata strategia commerciale che promuove il «cross collecting» fra epoche e generi. Qualità riconosciuta e provenienze illustri, (appartenne fra gli altri al conte Alessandro Contini Bonacossi e al collezionista americano Samuel H. Kress), dovrebbero garantirgli un’aggiudicazione secondo le aspettative.
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Silenzio, parla Hammershoi
«Interior. The Music Room, Strandgade 30», 1907, Vilhelm Hammershoi, (stima 3-5 milioni), Sotheby’s, 16 maggio. Un distillato di quieta e pura poesia, un’opera mai passata in asta e appartenuta al produttore cinematografico Ole Olsen. Potrebbe segnare il record per il pittore danese del silenzio.
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Cinque tagli in blu
«Concetto spaziale, Attese», 1968, Lucio Fontana, (stima 1,8-2,5 milioni), Sotheby’s 18 maggio. Dalla collezione dell’imprenditrice e filantropa Maria Manetti e del marito Jan Shrem, cinque sciabolate su un fondo “blu Klein”, realizzate nell’ultimo anno di vita del maestro spazialista.
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La sfida dei ragni
«Spider», 1996, Louise Bourgeois, (stima 30-40 milioni), Sotheby’s 18 maggio. Immagine simbolo della poetica dell’artista, questo bronzo ha fatto parte per oltre 20 anni della collezione del Museo di San Paolo del Brasile. Il suo obiettivo: sancire il record per Bourgeois battendo un altro ragno venduto nel 2019 da Christie’s a un prezzo di martello di 24,99 milioni di euro.

Foto Edouard Fraipont. Cortesia di Sotheby’s

Cortesia di Sotheby’s

Cortesia di Sotheby’s

Cortesia di Sotheby’s

Cortesia di Sotheby’s

Cortesia di Christie’s

Cortesia di Christie’s

Cortesia di Christie’s

Cortesia di Christie’s

Elena Correggia, 11 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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