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Una veduta della Galleria delle carrozze, 2016 © château de Versailles, Thomas Garnier

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Una veduta della Galleria delle carrozze, 2016 © château de Versailles, Thomas Garnier

Riapre la Galleria delle carrozze di Versailles

Luana De Micco

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Versailles (Francia). Chiusa dal 2007, la Galleria delle carrozze ha riaperto al pubblico lo scorso 10 maggio nella Grande scuderia del re, uno degli edifici gemelli, che fa da pendant alla Piccola scuderia, costruiti da Mansart tra il 1679 e il 1682 di fronte alla reggia di Versailles. I sobri ambienti, con i soffitti a volta e i massicci pilastri dai capitelli decorati (solo elemento ornato), sono stati interamente restaurati. Le pareti divisorie sono state demolite per poter creare un unico grande spazio espositivo di mille metri quadrati. A terra ci sono il parquet di legno massiccio e i pavé. Le carrozze, finemente ornate di ori e sculture, sono state a loro volta restaurate. Un lavoro durato quindici anni.

Ognuna di queste vetture di gala racconta una pagina di storia della Francia. Furono realizzate dai migliori artigiani di corte, falegnami e scultori, tappezzieri e doratori. Bronzi, decori in porcellana, le migliori sete, i legni più pregiati, persino pietre preziose furono utilizzati per un lusso senza limiti degno dei reali. Servirono per le cerimonie dinastiche, i battesimi, i matrimoni, per i funerali reali e per grandi ricevimenti. Le prime carrozze «moderne» fecero la loro comparsa in Francia nel 1660-1665 sotto il regno di Luigi XIV. Con il tempo i modelli si moltiplicarono in funzione degli usi e dell’evoluzione degli stili. Le carrozze diventarono via via più comode, comparvero le prime scalette pieghevoli per poter accedere più facilmente alla cabina, le tendine di seta per ripararsi dal sole, i cofanetti porta bevande e le tasche sulle porte laterali per riporre guanti e piccoli oggetti.

Il nucleo della collezione di Versailles fu riunito a partire dal 1831 dal re Luigi Filippo nel momento in cui la reggia del re Sole fu trasformata in museo. Il re acquisì allora una decina di vetture, come l’impressionante carro funebre di Luigi XVIII, e le eleganti berline del corteo di matrimonio di Napoleone I e Maria Luisa, nel 1810, tra cui «La Topaze» o «La Cornaline». Nel 1851 il re chiese all’architetto Charles-Auguste Questel di costruire un edificio per conservare le carrozze nella proprietà del Trianon. Diverse portantine entrarono più tardi nella collezione grazie ai depositi del Mobilier national.
Nel 1978 la collezione fu trasferita definitivamente nella grande scuderia reale, ma solo nel 1997 si aprì il primo museo.
Oggi la collezione comprende 11 grandi berline di corte di epoca Impero e Restaurazione, 2 berline per bambini dell’Ancien Régime, 6 portantine e 6 slitte di epoca Luigi XV, e centinaia di elementi di bordature per cavalli e ornamenti di passamaneria tessute con fili d’oro (una selezione di questi oggetti sono esposti in vetrine). Tra gli altri pezzi, la fastosa carrozza che il 29 maggio 1825 condusse il re Carlo X alla cattedrale di Reims per l’incoronazione e che sarà riutilizzata nel 1856 per il battesimo del figlio di Napoleone, il Principe imperiale. O ancora l’austera coupé della III Repubblica, che fu usata per la visita a Versailles dello zar Nicola II nel 1896. Tra i pezzi più originali, il calesse di Louis Charles, futuro Luigi XVII, e la piccola berlina di Louis Joseph Xavier, primo figlio di Maria Antonietta e Luigi XVI. Nonché le slitte ornate di sirene o animali selvatici per le corse che si tenevano nei freddi inverni, sulle acque ghiacciate del Grand Canal, tanto amate dalla regina Maria Antonietta.

Una veduta della Galleria delle carrozze, 2016 © château de Versailles, Thomas Garnier

Una veduta della Galleria delle carrozze, 2016 © château de Versailles, Thomas Garnier

Luana De Micco, 17 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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