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Regine a Villa Medici

Federico Castelli Gattinara

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Secondo appuntamento a Villa Medici per il ciclo «Une» dedicato ad alcune tra le più importanti protagoniste dell’arte contemporanea. Sino al 2 luglio è la volta del confronto tra un’icona qual è Yoko Ono e una recente rivelazione, la francese Claire Tabouret, classe 1981.


«One day I broke a mirror» (catalogo Electa), titolo creato da Yoko Ono per la mostra, si estende negli spazi interni ed esterni della villa, disseminando opere non solo nelle canoniche Grandes Galleries, ma anche nella loggia, nei giardini e nell’atelier di Balthus. Di Yoko Ono arrivano principalmente una serie di lavori concettuali datati agli anni Sessanta e Settanta, quando l’artista, che era anche una musicista, una regista sperimentale e tra i primi membri di Fluxus, fu una protagonista della scena underground newyorkese.


La critica verso la guerra, il pacifismo, l’attivismo politico e il femminismo, tipici di quegli anni, informano buona parte del suo lavoro e non sono estranei a Claire Tabouret, con le sue tele di donne e bambini dai colori acidi, singoli o in gruppo, familiari ed estranei allo stesso tempo. Le opere delle due artiste si inseguono con continui rilanci lungo tutto il percorso, in un riuscito equilibrio dialettico.

Federico Castelli Gattinara, 09 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

Regine a Villa Medici | Federico Castelli Gattinara

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