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Reggio oltre i Bronzi

Dopo anni di attesa e restauri costati oltre 30 milioni di euro, alla presenza del ministro Franceschini il 30 aprile riaprirà interamente e nella veste definitiva il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia, che già espone i Bronzi di Riace.

Centinaia di reperti, come le statue della Magna Grecia, i preziosi bronzi, le ceramiche decorate, i gioielli, per decenni scomparsi nei depositi, racconteranno l’intera storia antica della Calabria, dalla Preistoria all’età romana, su quattro piani, in circa 200 vetrine e con moderni sistemi didattici e informativi.

L’affascinante ed evocativa narrazione nel restaurato Palazzo Piacentini, da anni al centro di polemiche per i continui ritardi nell’apertura del museo, si concluderà nella sala dei Bronzi di Riace e dei bronzi di Porticello, tra cui la «Testa del Filosofo», barbuta e priva dell’occhio sinistro, parte di una scultura bronzea del V secolo a.C., rinvenuta insieme ad altri frammenti nel 1970 all’interno di un relitto. Sulla terrazza panoramica infine saranno a diposizione dei visitatori bar e ristorante.

A dare notizia della riapertura del museo (unico tra i 20 «supermusei» dotati di autonomia ad aver perso visitatori nel 2015) è stato il direttore Carmelo Malacrino, in carica da 6 mesi: «L’apertura è un grande orgoglio per tutti quelli che mi affiancano nel lavoro di questi mesi, anche per i restauratori», afferma.

Alle polemiche in merito al numero troppo basso di visitatori, Malacrino dice che a gennaio 2016 sono entrate 4.679 persone. Solo 1.600 delle quali però paganti.

Tina Lepri, 28 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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