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Stendardo processionale di Raffaello, Città di Castello, Pinacoteca Civica. Da Prima e dopo Raffaello. Città di Castello e il Rinascimento, a cura di A. Delpriori, Perugia 2019

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Stendardo processionale di Raffaello, Città di Castello, Pinacoteca Civica. Da Prima e dopo Raffaello. Città di Castello e il Rinascimento, a cura di A. Delpriori, Perugia 2019

Raffaelliadi umbre

Redazione GDA

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Per i 500 dalla morte di Raffaello le amministrazioni regionali di Marche e Umbria coordinano palinsesti espositivi in più città. Ne diamo una selezione, le date potranno cambiare. Per un quadro più completo, rimandiamo ad alcuni siti web istituzionali (in aggiornamento):


www.raffaelloinumbria.it; http://eventi.turismo.marche.it (eventualmente www.turismo.marche.it o www.destinazionemarche.it).

A Urbino la Galleria Nazionale delle Marche a Palazzo Ducale, dove prosegue fino al 13 aprile «Raphael Ware. I colori del Rinascimento», da giugno a settembre espone arazzi su cartoni del pittore nato in città il 28 marzo 1483. Le Sale del Castellare (nel Palazzo Ducale ma esterne al museo) da giugno a ottobre hanno la mostra «Raffaello e Baldassarre Castiglione» con documenti, oggetti, codici e opere sull’autore del Cortegiano e la vita di corte.

A Loreto, fino al 19 aprile il Comune nel Bastione Sangallo espone l’arazzo da un cartone di Raffaello raffigurante Ananias e Saphira. Il Museo Pontificio della Santa Casa invece propone dal 4 aprile al 5 luglio la mostra «La Madonna del velo o Madonna di Loreto» focalizzata su una replica di bottega di un dipinto raffaellesco disperso.

A Jesi i Musei Civici di Palazzo Pianetti dal 6 giugno al 6 gennaio 2021 allestiscono «Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica» sulle connessioni tra il pittore e l’umanista jesino che fu personaggio influente nelle lettere e nelle arti nella città dei papi.

A Città di Castello, nella Pinacoteca Comunale a Palazzo Vitelli della Cannoniera da ottobre a gennaio 2021, «Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo» ruota intorno a più confronti con l’unica opera del pittore rimasta in città, lo stendardo processionale (con fronte e retro) conservato nel museo, con prestiti da musei italiani e stranieri.

A Perugia. In collegamento con la mostra di Città di Castello, avrà una nuova illuminazione al termine di un restauro il solo Raffaello rimasto a Perugia, l’affresco della Trinità e i santi nella Cappella di San Severo.
La Galleria Nazionale dell’Umbria organizza dal 3 ottobre al 10 gennaio 2021 la mostra «La fortuna della deposizione Baglioni di Raffaello nelle copie perugine»: sette antiche copie del capolavoro dipinto in città dall’urbinate nel 1507 nella Chiesa di San Francesco al Prato, trafugato e portato a Roma dal cardinale Scipione Borghese nel 1608.
«Fortuna e mito di Raffaello in Umbria», da giugno a ottobre al Museo civico di Palazzo Penna, si concentra sulla lezione del pittore diffusa quando era ancora in vita e oltre.
«Raffaello in Umbria e la sua eredità», a Palazzo Baldeschi dall’8 aprile al primo novembre: installazioni multimediali, documenti, disegni, incisioni e dipinti sulla formazione umbra del giovane artista e sul suo mito nell’800.

A Gubbio «Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica», alle Logge dei Tiratori, da aprile a ottobre propone una cinquantina di maioliche umbre «a lustro», dalle origini ad oggi, con supporti multimediali.

Redazione GDA, 04 aprile 2020 | © Riproduzione riservata

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