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Quello che ci intriga nelle aste di giugno

Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono attenti osservatori delle occasioni che il mercato dell’arte continua a offrire

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Redazione GdA

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Le scimmie sul caminetto
Il motivo zoomorfo ha soffuso l’intera opera di François-Xavier Lalanne (1927-2008), scultore animalier francese, oggi conteso dai collezionisti la cui carriera è stata popolata da animali caratterizzati da una singolare valenza simbolica, soprattutto pecore, montoni, pesci e scimmie, con i quali ha invaso case e città lontane dai loro habitat naturali. È questo il caso delle due «Singe» della collezione Hambro (ciascuna con una stima di 800mila-1,2 milioni di sterline) accovacciate sulla mensola del caminetto nel salotto di Ebury Street a Londra, abitazione della coppia «fashion» Robin e Rupert Hambro. Assemblata con gusto e competenza, la collezione, che vanta 194 lotti tra Modern British Art, sculture, dipinti impressionisti, arte del dopoguerra e contemporanea, mobili, dipinti antichi e gioielli, verrà esitata da Christie’s a Londra il prossimo 8 giugno.
[Carla Cerutti]
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La cameriera borgognona
Quasi ogni anno si affaccia sul mercato un dipinto di Amedeo Modigliani (1884-1920). Il 2023 sarà ricordato per la riapparizione della «Servante bourguignonne», dipinta nel 1918 (nella foto). Una tela di 55x38 cm, messa all’asta a Parigi da Giquello & Associés il 6 giugno. Il prezzo non è stato reso noto ma possiamo provare a immaginarlo. Si tratta di un’opera indiscutibile perché è documentata dal suo anno di esecuzione e addirittura un po’ prima. Le indagini compiute sulla tela hanno infatti messo in evidenza la presenza sottostante di un ritratto precedente, quello di Jeanne Hébuterne, la modella e compagna di Modigliani, a partire dal 1916. All’epoca il dipinto venne venduto per 250 franchi (più o meno il corrispondente di 500 euro attuali). Quanto vale oggi? Di sicuro più di 500 euro, ma anche più di 50mila, ma anche più di 500mila, ma anche più di 5 milioni. Per ora fermiamoci qui. Facilmente andrà oltre.
[Simone Facchinetti]
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La lettera dell’assassina
Quanto vale una lettera scritta dall’assassina di Marat? Solo 80-100mila euro. Questa è la stima del foglio ripiegato in quattro trovato sotto gli abiti di Charlotte Corday durante la sua perquisizione, avvenuta il 13 luglio 1793, prima che venisse incarcerata, processata e, infine, quattro giorni dopo, ghigliottinata. La lettera (nella foto) sarà messa all’asta da Osenat domenica 11 giugno. Qual è il valore della lettera di un’omicida, accoratamente indirizzata al popolo francese? Difficile da stabilire. Charlotte Corday poi pugnalò al cuore Marat, mentre era a bagnomaria nella sua vasca da bagno, come l’ha rappresentato David, nel celebre capolavoro del museo di Bruxelles. Sia il quadro di David sia la vasca da bagno in rame furono esposti durante i funerali di Stato celebrati in onore di Marat. Nel quadro di David, Marat all’ultimo respiro stringe una lettera firmata dalla Corday. Basterebbe questo a far prevedere le sorti della vendita. Senza considerare quello che c’è scritto sopra: «Francesi! Voi conoscete i vostri nemici, alzatevi! Marciate!» En marche. [S.F.]
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Magno e pop
Nel 1982, su commissione del gallerista Alexandre lolas e in concomitanza con la mostra «The Search for Alexander» al Metropolitan Museum of Art di New York, Andy Warhol realizzò una serie di 15 serigrafie raffiguranti l’imperatore Alessandro Magno. Il 7 e 8 giugno, in occasione dell’asta «Evening & Day Editions», Phillips London proporrà con una stima di 70-90mila sterline l’esemplare firmato e numerato «TP 4/15» (nella foto) in cui il celebre condottiero, visto di profilo con lo sguardo rivolto in lontananza, è collocato su uno sfondo grigio. Spostandosi dalle icone della cultura pop del XX secolo e rivolgendosi al passato, la serie «Alexander the Great» è esemplificativa della fascinazione di Warhol per il tema dell’identità e del culto della celebrità. A secoli di distanza dalla morte dell’imperatore, la sua immagine rimane emblema di potere e raffinatezza dell’Antica Grecia collocandosi nel contesto postmoderno. [Carlotta de Volpi]
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Il gentiluomo guarda lontano
L’8 giugno a Londra Christie’s disperde la collezione di Robin e Rupert Hambro, che raccoglie le opere delle residenze di Ebury Street, Copse Farm e Saint-Rémy della coppia, a testimonianza della loro vita dinamica e creativa insieme (cfr. articolo in questa pagina). Tra le innumerevoli opere, la collezione presenta un gruppo di disegni antichi, tra cui quello di Pier Leone Ghezzi (1674-1755), il quale parallelamente alla pittura lungo tutto l’arco della sua carriera si dedicò alla caricatura. La maggior parte dei suoi disegni che oggi conosciamo provengono dagli album dell’artista. Due di questi sono stati smembrati, uno invece è conservato intatto alla Morgan Library di New York. Un altro album di caricature del Ghezzi è nella Libreria Vaticana. A proposito della «Caricatura di un gentiluomo visto da dietro» (nella foto), incluso nell»asta di giugno, Laetitia Masson, esperta di disegni antichi di Christie’s a Londra osserva: «La stima di 2-3mila sterline è molto accattivante per un disegno così giocoso, tipico dello stile del Ghezzi». Il soggetto guarda lontano dall’osservatore, un punto di vista che verrà ripreso anche da Giambattista Tiepolo, nelle sue caricature a penna e inchiostro. q Beatrice Cumino

Redazione GdA, 05 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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