Giacomo Quarenghi, architetto bergamasco affascinato dal Palladio, dal 1779 lavorò come architetto di corte presso gli zar di Russia Caterina II, Paolo I e Alessandro I. In occasione del bicentenario della morte le Gallerie dell’Accademia valorizzano, attraverso una mostra a cura di Paola Marini, Annalisa Perissa e Valeria Poletto, il proprio fondo grafico, esponendo 100 dei 213 disegni dell’architetto.
In Russia Quarenghi realizzò edifici pubblici, di culto e residenze private dallo stile neoclassico. Tra quanto commissionatogli a San Pietroburgo da Caterina II spiccano la Banca di Stato (1782-90), le residenze estive di Peterhof, Tsarskoe Selo e Pavlovsk. Tra i progetti moscoviti i disegni di una porta urbana (nella foto prospetto e pianta. Archivio fotografico GAve) e il palazzo del principe Bežborodko.
Prorogata inoltre fino all’8 luglio la mostra che con 100 opere selezionate da Fernando Mazzocca, Paola Marini e Roberto De Feo rimanda a un’altra ricorrenza (il bicentenario dell’apertura delle Gallerie) e a tre figure legate alle sue origini, Canova, Hayez e il conte Leopoldo Cicognara, presidente dell’Accademia di Belle Arti, che nel 1817 inaugurò le prime sale delle Gallerie.
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