Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Giusi Diana
Leggi i suoi articoliFino al 31 luglio la galleria Laveronica arte contemporanea accoglie la personale di Adrian Paci dal titolo «The Encounter», a dieci anni dalla performance del 2011 svoltasi in una delle piazze barocche più suggestive di Scicli. In mostra il video e una serie di foto tratte da «The Encounter» in cui l’artista coinvolse la popolazione della cittadina.
Lo scorso 4 aprile Paci, sempre in collaborazione con la galleria di Corrado Gugliotta, aveva realizzato a Modica la prosecuzione ideale di quella performance, ispirata questa volta ai riti pasquali, dal titolo «U ‘ncuontru» (la traduzione in siciliano di «The Encounter»). Nelle ore che hanno preceduto l’alba del giorno di Pasqua un piccolo corteo con le statue di Cristo e della Madonna ha attraversato in silenzio le stradine della città per concludersi vicino alla Chiesa di San Pietro.
«U ‘ncuontru» ispirato alla tradizione religiosa della «Madonna vasa vasa» a cui assistono assiepate migliaia di persone, quest’anno sospeso a causa della pandemia, era stato trasformato dall’artista in un corteo silente e clandestino, senza la folla festante, dove i due simulacri si sono incontrati nell’intimità della notte, alla presenza dei soli confrati. Un modo per guardare con altri occhi al significato profondamente umano del rito, l’incontro tra una madre e un figlio.
Adrian Paci, «U ’ncuontru», 4 aprile 2021, foto dall'azione. Courtesy Galleria Laveronica
Altri articoli dell'autore
Sarà nel neogotico Palazzo Forcella De Seta, già sede di Manifesta 12 e negli anni Quaranta della prima galleria privata della città. Se non verrà esercitato il diritto di prelazione pubblica per l’edificio, vincolato, potrebbe aprire nel 2030
L'artista nelle vesti di scrittore di una vivace memoria privata, dove le figure sono «una sorta di punteggiatura che l’autore intende tenere per sé»
L’artista, nato il 5 novembre del 1940, si racconta, o meglio si confessa nelle pagine di un libro
Inizia la collaborazione tra il museo romano e la Fondazione Puglisi Cosentino, basata su un’idea di museo nazionale diffuso nel territorio



