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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliPittura, video e fotografia da Mel Ramos a Niele Toroni
Il calendario di marzo delle gallerie napoletane prevede una ricca varietà di proposte, concentrate in particolar modo tra il centro storico e il quartiere Chiaia. 1Opera dal 6 marzo al 4 aprile ospita la mostra «I love women», a cura di Pietro Tatafiore.
È esposto un nucleo di serigrafie d’ispirazione pop realizzate da Mel Ramos (Sacramento, California, 1935) tra il 1968 e il 2014, che mettono in relazione la pubblicità con l’immaginario erotico maschile, accostando donne sexy, nude e procaci con oggetti banali e di consumo, svelando quel messaggio nascosto, quel corto circuito dei sensi che la pubblicità amplifica e ricerca come strategia di comunicazione, proponendo accostamenti assurdi e non credibili se non in quel contesto specifico.
Presso Esserarte dal 27 marzo al 30 aprile si apre la mostra «Step motion. Scu8&Tilapia: primo passo verso una storia in movimento». Il progetto si sviluppa dalla collaborazione dei fratelli Salvatore, Raffaele ed Emanuele Scuotto (SCU8) e Nicola Barile, sceneggiatore, scrittore e regista della casa d’animazione Tilapia. Già nel titolo viene proposto un gioco di parole che sottintende la finalità dell’opera: realizzare un primo «step» che condurrà alla realizzazione di un film che utilizza la tecnica dello stop motion. La sceneggiatura prende spunto da una vicenda narrata da Benedetto Croce nel suo Storie e leggende napoletane e avvenuta nella Napoli del 1442, dalla quale sono state costruite fantasiose e note leggende di scheletri, coccodrilli e catacombe.
Ancora nel centro storico, Alfonso Artiaco dal 14 marzo al 30 aprile ripropone Niele Toroni (Locarno, 1937) che realizza un lavoro pensato per lo spazio della galleria oltre ad alcune recenti opere su carta e su tela. Per Toroni fare arte significa utilizzare la pittura nel suo significato originario: stendere del colore, generalmente con un pennello piatto, su un supporto. Il lavoro, che procede con coerenza dal 1967, consiste nell’applicare sul supporto delle impronte di pennello n. 50, intervallate le une dalle altre da uno spazio di 30 cm. Dando regolarità al segno, l’artista sposta l’attenzione sul linguaggio della pittura e sul suo significato in un ambito di ricerca concettuale.
Dall’altra parte della città, invece, Annarumma apre dal 7 marzo al 15 aprile «Permanent display» di Michael Staniak (Melbourne, 1982), che combina immagini digitali con la pittura. Affascinato dalla possibilità di tenere insieme ambiti così distanti, l’autore sceglie immagini riprese dal Web, su cui interviene prima con la pittura digitale, utilizzando il touch screen, poi realizzando collage e dipingendo sul supporto fisico con lo spray.
Infine da Lia Rumma fino al 15 aprile è allestita la mostra «Dream Lovers. The Films 2008-2014» di Tobias Zielony, (Wuppertal, 1973), tra gli artisti invitati a esporre nel Padiglione tedesco alla Biennale di Venezia 2015. Sono allestiti otto lavori video, tra cui «Vele di Scampia», costruito con 7mila immagini scattate di notte con una reflex digitale. Sempre di disagi narrano gli altri filmati, che trattano i temi dell’adolescenza, della prostituzione e della detenzione in carcere.
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