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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRiaperta dopo anni di lavori la Basilica pagana di Porta Maggiore
Era il 1917 quando riemerse casualmente dalle viscere della terra, circa nove metri sotto l’attuale via Prenestina, la Basilica pagana di Porta Maggiore, col suo lungo dromos (corridoio) in discesa, il vestibolo coperto da una volta a skyphos con lucernario, la sala basilicale (12x9 m) divisa in tre navate con volte a botte e abside in quella centrale, decorazioni a mosaico sui pavimenti, a stucco e affreschi con scene mitologiche su pareti e volte.
Oggi è riaperta con prenotazione obbligatoria la seconda e quarta domenica del mese, dopo anni di lavori, iniziati nel 2003 e diretti da Giovanna Bandini, che hanno affrontato problemi di statica, infiltrazioni d’acqua, inquinamento biologico e completato il restauro di dromos e vestibolo, da cui si ammira la grande aula ancora in restauro e in attesa di sponsor.
Ci si interroga sulla funzione dell’edificio, funerario o luogo di culto: gli ultimi interventi hanno evidenziato due fasi distinte, una augustea e una neroniana, che potrebbero suggerire un cambio d’uso del complesso nella prima metà del I secolo d.C. e riferirsi a entrambi i personaggi omonimi della gens Statilia (Tito Statilio Tauro) individuati dagli studiosi Gilles Sauron e Jérôme Carcopino.
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