Carlo Avvisati
Leggi i suoi articoliPompei (Napoli). Riapre dopo un anno di interventi finalizzati a recuperare l’apparato decorativo del calpestio la Casa dei Mosaici geometrici, domus che deve il proprio nome alla presenza in tutti i locali di pavimenti musivi in tessere bianche e nere di cocciopesto e marmo, disposte a comporre losanghe, labirinti e cerchi. I primi scavi, parziali, risalgono al 1825-26; i più recenti al 2013. Restano esclusi dalle visite gli ambienti terrazzati dei piani ipogei ancora da recuperare.
La domus occupa una superficie di circa 3mila metri quadrati, per un totale di 60 ambienti, a pochi passi dal Foro cittadino. Come ha osservato il direttore generale di Pompei Massimo Osanna «era una dimora di lusso, realizzata sulle mura cittadine, allorché dopo la pace augustea l’area venne sfruttata per realizzare case a terrazze con vista sul golfo», stravolgendo il concetto comune della casa pompeiana semplice e modesta.
Il restauro della domus rientra nel progetto di recupero dell’area comprendente, tra gli altri edifici, anche il Comitium e la casa di Championnet che sarà aperta a gennaio 2017 e finanziato con 3.700.000 euro del Grande Progetto Pompei.
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