Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta si affacciarono artisti dalla tecnica sapiente, antimodernista, che rimandavano all’antico, chi al Classicismo, chi al Barocco, chi ai giotteschi o ad altri stili.
«La stanza segreta. Capolavori della figurazione contemporanea dalla Collezione Massimo Caggiano», dal 10 maggio al 27 ottobre ricostruisce quella stagione e Cesare Biasini Selvaggi, che ha curato la mostra con Vittorio Sgarbi, in catalogo ricorda: «Dagli Anacronisti teorizzati da Maurizio Calvesi ai Pittori Colti riuniti da Italo Mussa, ciascuno di essi (di quei pittori, Ndr), sul finire degli anni Settanta contribuì a traghettare l’arte concettuale fuori dalle “sabbie mobili” di un percorso senza ritorno che aveva portato Giulio Carlo Argan a paventare addirittura la “morte dell’arte”».
Promossa dal Polo museale della cittadina umbra nella Chiesa di San Francesco, la rassegna propone oltre quaranta artisti italiani e stranieri, tra i quali Stefano Di Stasio, Carlo Maria Mariani, Carlo Bertocci, Lorenzo Bonechi, John Kirby, Paola Gandolfi. Questa «stanza segreta» è anche un ritratto di Caggiano collezionista.
Nato a Salerno nel 1958, tra i fondatori della galleria romana Il Polittico nel 1990, designer, dichiara: «Non interpreto le opere e non penso a che cosa l’artista voglia dire: ho soltanto il desiderio di accostare le opere in maniera che le figure di un dipinto o di una scultura possano dialogare tra loro». Catalogo Cambi Editore.
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