Per Szeemann allestire era amare

Micaela Deiana |

Il saggio di Ambra Stazzone nasconde, dietro una scrittura svelta e fresca, una genesi lunga trent’anni, fatta di viaggi in Canton Ticino, lunghe giornate di catalogazione, appunti in archivio e lavoro al fianco di Harald Szeemann, colui che con la sua attività e il suo metodo ha modellato il ruolo del curatore così come lo intendiamo oggi. Il libro ricostruisce le mostre che ne hanno segnato la carriera e, attraverso questa breve cronistoria, tocca le tematiche centrali della sua pratica, ponendosi come un’affidabile guida per un primo avvicinamento all’ampia produzione szeemanniana. La ricostruzione ben evidenzia l’attualità delle intuizioni lasciateci da questa figura mitologica, frutto di un fortunato intreccio di utopia, idealismo e dura pratica quotidiana: il museo come laboratorio, la mostra come luogo del «matrimonio spirituale fra opera e spazio», la ricerca di un dialogo intimo, intuitivo prima
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