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Passeggiata tra le ceramiche di Albisola

Matteo Fochessati

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Dopo una lunga gestazione (scandita dalla riorganizzazione del circuito artistico culturale dell’area, dalla ricognizione dei fregi ceramici architettonici, dalla catalogazione delle opere d’arte comunali, da interventi conservativi e dalla definizione di un inedito allestimento museografico) da quest’estate parte finalmente a pieno regime il progetto del MuDA-Museo Diffuso di Albisola.

L’idea di un museo a cielo aperto della ceramica in uno dei centri produttivi più noti in Italia, e tra i più attivi nel corso del Novecento, ha contribuito a istituzionalizzare e a mettere in rete una serie di siti di interesse artistico sul territorio, in precedenza slegati e quindi senza una continuità di lettura e di fruizione.

Nato come progetto di sviluppo permanente, il MuDA si dispiega su tutta l’area urbana di Albissola Marina: a partire dal Centro Esposizioni che, ristrutturato nel 2013 con un progetto di allestimento di Pietro Millefiore, oltre a esporre permanentemente i quattro pannelli realizzati nel 1949 da Lucio Fontana per il transatlantico Conte Grande, ospita mostre temporanee e, a rotazione, le opere della collezione, con ceramiche tra gli altri di Picasso, Lam, Jorn, Fabbri, Crippa, Scanavino, Luzzati, Leverone, Carlè e Cecchin e, recente acquisizione, la «Doppia faccia» di Enrico Baj realizzata nelle fornaci della Mazzotti nel 1955.

Una nuova segnaletica, con contenuti multimediali e pannelli didattici e orientativi, accompagna il visitatore all’interno di questo sistema museale integrato, verso l’altro centro espositivo nella Casa Jorn, in cui l’artista danese si trasferì nel 1954 e che alla sua morte, nel 1973, lasciò al Comune insieme a una collezione di opere, perché divenisse un museo. Dopo il restauro, diretto dallo studio Archipaes&Partners, la casa-giardino è ora fruibile per mostre ed eventi legati all’arte della ceramica (e non solo).

La tappa successiva è il celebre Lungomare degli Artisti, inaugurato nel 1963 e oggetto, tra 1999 e 2005, di un articolato intervento conservativo che ha contribuito ad arricchirlo di nuove installazioni. Questo percorso di 800 metri ospita venti interventi, tra composizioni a mosaico e installazioni plastiche, di artisti come Fabbri, Capogrossi, Fontana, Garelli, Crippa, Lam e Sassu.

Sempre sulla strada lungo il mare è il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, realizzato da Leoncillo Leonardi, vincitore del concorso bandito dal Comune nel 1954. Il monumento, cui è dedicato un volume di Luca Bochicchio appena pubblicato da Mimesis Edizioni, è la più nota tra le numerose opere d’arte e ceramiche che decorano lo spazio urbano. La visita alla Fornace Alba Docilia, attiva dal Seicento e prezioso documento degli antichi processi produttivi della ceramica, apre invece la visita alle tante botteghe artigianali e artistiche che animano il centro di Albissola Marina: dalle Ceramiche Mazzotti, ospitate nell’edificio progettato nel 1932 da Nicolaj Diulgheroff, alle Ceramiche G. Mazzotti 1903, la cui produzione pluriennale si può anche ammirare nell’annesso giardino museo.

Matteo Fochessati, 08 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

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Passeggiata tra le ceramiche di Albisola | Matteo Fochessati

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