La letteratura ispira i musei. Mentre la Bibliothèque Nationale de France celebra i 200 anni della nascita di Baudelaire (con «Baudelaire, la modernità malinconica», fino al 13 febbraio) e la Maison de Balzac dedica una mostra al «Capolavoro sconosciuto», un racconto del 1831 del prolifico scrittore della Commedia umana (fino al 6 marzo), il Musée Carnavalet propone «Marcel Proust, un romanzo di Parigi» (fino al 10 aprile).
Il 2021 ha ricordato i 150 anni dalla nascita dell’autore della monumentale Ricerca del tempo perduto, a Parigi, il 10 luglio 1871. E il museo della storia di Parigi, riaperto a maggio dopo lavori, allestisce la camera di Proust, con il grande letto dove scrisse la maggior parte dei suoi romanzi, e diversi oggetti personali, tra cui il bastone e il cappotto.
La mostra, in due parti, ripercorre, attraverso 280 opere, dipinti, foto e documenti, la Parigi di Proust, che visse tra il parc Monceau e la place de la Concorde, gli Champs-Élysées e il boulevard Haussmann, e la Parigi frequentata dai suoi personaggi.
Per la mostra sono arrivati prestiti da musei di tutta la Francia. Il d’Orsay ha prestato il famoso ritratto di Proust di Jacques-Émile Blanche del 1892 e la foto sul letto di morte che realizzò Man Ray il 20 novembre 1922. Il Marmottan una veduta della gare Saint-Lazare di Monet del 1877. Il Musée des Beaux-Arts di Reims una tela di Pissarro della vivace avenue de l’Opéra. Della Bnf sono i quaderni manoscritti di Dalla parte di Swann (1913).
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