Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Il Castello di Padernello

Image

Il Castello di Padernello

Padernello, che bel castello

Sedici anni fa il maniero del Quattrocento nel Bresciano era a rischio, ora è visitabile

Troneggia nella campagna intorno a Brescia l’imponente Castello di Padernello, gioiello dell’architettura del Quattrocento con il ponte levatoio funzionante. Abbandonato dall’ultimo proprietario nel 1965, il castello venne ricoperto dai rovi e abbandonato ai saccheggi. Quando, nel 2002, vari crolli distrussero una parte del maniero con grandi sale, antiche cucine, biblioteca e cappella, gli abitanti di Borgo San Giacomo, di cui Padernello è una frazione, decisero di far rinascere il simbolo del paese che aveva dato lustro e lavoro per secoli alla comunità.

Nel 2005 il Castello venne acquistato per 1,43 milioni di euro dal Comune di Borgo San Giacomo (51%) e da un gruppo di privati (49%). «Venne allora costituita una fondazione che ha permesso ad architetti e restauratori di consolidare subito le parti rimaste in piedi e ricostruire quelle crollate» racconta il direttore dei lavori Sandro Guerrini che con la supervisione della Soprintendenza di Brescia Cremona e Mantova ha ristrutturato finora circa il 70% del Castello, oggi riaperto al pubblico. «Tutte le opere sono state eseguite secondo la tradizione antica, riutilizzando le travi, i travetti, i mattoni, le tavelle, i materiali caduti nelle fosse e recuperati con pazienza certosina. Anche le capriate originarie del tetto sono state ricostruite da abili maestri d’ascia recuperando gli elementi dai detriti del crollo», spiega.

Finora i restauri sono costati 3 milioni e mezzo di euro.
I sostenitori della fondazione sono 1.100 e versano ogni anno la quota minima di 10 euro, ma sono molte le donazioni maggiori, anche grazie all’ArtBonus. Il cinquecentesco soffitto a cassettoni della Sala rossa, con figure di sirene tra stucchi e decori dorati, era crollato. È stato ricostruito con legno di recupero «perché offre maggiori garanzie in quanto a durata e deformazioni consentendo anche effetti di superficie più in “patina” nelle zone prive di decorazioni». Antiquari e mecenati hanno arredato le sale con mobili d’epoca.

Grazie al castello riaperto, Padernello conosce una vera rinascita culturale ed economica: spettacoli teatrali, mostre d’arte (fino al 30 novembre 100 opere dello scultore Domenico Lusetti), concerti. Nel 2017 i visitatori sono stati 40mila.

Il Castello di Padernello

Tina Lepri, 05 giugno 2018 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria

La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria

La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria

La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria

Padernello, che bel castello | Tina Lepri

Padernello, che bel castello | Tina Lepri