Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Orta in fiore

Federico Florian

Leggi i suoi articoli

La sagoma di un albero argentato percorre il pavimento del foyer del quartier generale di Ermenegildo Zegna a Milano. Le ramificazioni del tronco si fanno a mano a mano più fragili e sottili; invadono ogni angolo della sala, sino al giardino coperto, e proliferano lungo la scalinata che conduce al piano superiore: qui si torcono, si staccano faticosamente da terra dando forma a una spoglia struttura alberata tridimensionale. Non vi sono germogli aggrappati ai rami: le linee sinuose tradiscono un’urgenza minimalista. Ma basta alzare lo sguardo per trovare i fiori e le foglie: il grigio metallizzato del tronco lascia il posto ai rosa, viola e rossi dei motivi floreali che ricoprono grossi pannelli, collocati lungo il perimetro del salone. Petali d’orchidea, girasoli giganti e una profusione di bacche completano la scenografia: una natura invernale, sobria e discreta, rappresentata dalla silhouette alberata sul pavimento, si mescola a un esplosivo paesaggio primaverile.
Si tratta di «Fabulae Naturae», l’installazione commissionata da ZegnArt a Lucy e Jorge Orta. La collaborazione tra Zegna, Studio Orta e Maria Luisa Frisa, curatrice del progetto milanese, risale al 2012, quando i due artisti realizzarono «Fabulae Romanae», un’opera fatta di sculture indossabili e micro-abitazioni simili a tende da campeggio, dislocata negli spazi del museo MaXXI. Ma a Milano il lavoro si fa più complesso, coinvolgendo molteplici attori e situazioni: oltre all’installazione floreale, che trae ispirazione dalla natura lussureggiante dell’Oasi Zegna a Trivero, il programma della sera dell’inaugurazione del 2 maggio contemplava la performance musicale degli «Spirits» («Symphony for Absent Wildlife»), e l’azione «culinaria» («The Meal Act XXXVII) messa in atto dallo chef Davide Oldani. Nel marasma mondano della serata si è svolta anche l’asta benefica del Fai (da diversi anni a questa parte interlocutore privilegiato della Fondazione Zegna), consistita nella vendita di una serie di piatti floreali decorati dai due artisti, il cui ricavato servirà a finanziare il progetto di recupero ambientale del sito di Punta Mesco alle Cinque Terre.
La serata milanese, svoltasi poco più di 24 ore dopo il Grand Opening di Expo 2015, si inserisce all’interno di un progetto più ampio ideato dalla Fondazione Zegna (patron dell’ambizioso programma di arte pubblica «All’Aperto», lanciato nel 2007 con un’installazione di Daniel Buren sulle terrazze del lanificio triverese). Proprio a Trivero, infatti, nella sede dell’archivio dell’azienda, è in corso fino al prossimo settembre una mostra dedicata alla decorazione floreale, intitolata «Flower Landscapes. Tessuti, fiori, ricette». È esposto il prezioso Fondo Heberlein, ora di proprietà dell’Archivio Zegna: una collezione tessile di oltre 2.200 volumi di campionario, prodotta tra gli anni Venti e gli anni Ottanta del secolo scorso da Georg Philipp Heberlein, pioniere nella stampa dei tessuti. Il filo conduttore è il fiore come pattern decorativo; ai tessuti sono accostati oggetti (come tazze fiorite), abiti (un Yves Saint-Laurent), ricette (tra i cui ingredienti figurano fiori selvatici), e immagini di vario genere. «Un dispositivo dell’immaginazione, dichiara Maria Luisa Frisa, concepito seguendo il criterio delle libere associazioni».

Federico Florian, 04 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

In occasione del centenario della nascita del maestro cinetico più celebre al mondo, anche un convegno internazionale, oltre a mostre in tutta Europa

La prima edizione della Triennale di arte contemporanea della città francese è un prototipo per una rassegna alternativa: attenta a una dimensione locale più che globale, nasce dal desiderio di relazionarsi attivamente e genuinamente con il tessuto urbano e la comunità dei cittadini

All’Eye Museum di Amsterdam la personale della raffinata artista e filmmaker greca

La sua prima retrospettiva istituzionale negli Stati Uniti, al MoCA di Los Angeles, è una profonda riflessione del rapporto tra verità, spettacolo e rappresentazione

Orta in fiore | Federico Florian

Orta in fiore | Federico Florian