Opere video per una grande rassegna
Più di trecento opere, che coprono sessant’anni di ricerca videoartistica, rivelano affinità e interferenze tra i linguaggi della creatività

«Il video rende felici». È questo l’assunto che, sostenuto da Valentina Valentini, ha ispirato la grande rassegna da lei curata nelle due sedi di Palazzo delle Esposizioni e Galleria d’Arte Moderna, intitolata, guarda caso: «Il video rende felici. Videoarte in Italia». Dal 12 aprile al 4 settembre sono esposte diciannove installazioni e trecento opere, raccolte all’interno di tredici sezioni dedicate, per un totale di un centinaio di artisti coinvolti.
In mostra vengono svelati sessant’anni di ricerca videoartistica, con tutte le sue declinazioni, interpretate da artisti quali Studio Azzurro, Bill Viola, Daniel Buren, Daniele Puppi, Fabio Mauri, Umberto Bignardi, Masbedo, Fabrizio Plessi, Franco Vaccari, Rosa Barba, Marinella Pirelli, Michele Sambin, Giovanotti Mondani Meccanici, Mario Convertino, Danilo Correale, Elisa Giardina Papa, Donato Piccolo, Cosimo Terlizzi, Quayola.
L’universo videoartistico è tra i più compositi dei linguaggi della contemporaneità, perché da subito, e in poco tempo, ha investito territori tra i più vari.Alla rassegna di Roma si potranno saggiare le interferenze del media col cinema, la tv, il teatro, la danza, la fotografia e tutte le arti plastiche, scultura, pittura, grafica, e l’installazione. Il raggio tematico va dalla sfera esistenziale all’impegno sociale.
Talune opere scandagliano poi le relazioni della videoarte con l’architettura radicale e il design dell’era postmoderna, altre le potenzialità del digitale: è innegabile che sia proprio il fronte tecnologico, ad aver aperto tante nuove possibilità espressive e realizzative, dagli anni Novanta in poi. Non sono comunque pochi gli artisti che, negli ultimi anni, stanno riscoprendo la strumentazione analogica.