Image

Opere mitiche

Image

Redazione GDA

Leggi i suoi articoli

L’Illuminismo produce un irreversibile «disincantamento» delle coscienze, ma i suoi autori si rendono presto conto della complessità dell’animo umano, tanto che Rousseau arriverà a sostenere che «il mondo delle chimere è l’unico nel quale valga la pena di vivere», aprendo il varco a molti miti romantici.

Dal 12 novembre al 3 dicembre Giovanni Goffi Carboni presenta la mostra «Il mito nell’arte tra Oriente e Occidente». Spiega l’antiquario: «Ho scelto opere legate ai miti greci e romani che dialogano con opere cinesi e giapponesi, nelle quali la mitologia classica si sovrappone a quella delle tradizioni popolari e religiose orientali. Da una testa di Narciso di età imperiale romana a un pannello del tardo Cinquecento con Apollo e le Ninfe, fino alla settecentesca porcellana della manifattura Doccia con Bacco ebbro circondato da puttini».

È esposto anche un gruppo consistente di incisioni francesi della fine del Settecento, che mette in scena sentimenti umani «moderni» e il nuovo potere acquisito dall’artista, non più subordinato a poteri esterni. Infine spiccano alcune xilografie di artisti giapponesi ottocenteschi, quali Kuniyoshi, Yoshitoshi e Toshihide, tratte dalle serie «Gli eroi della Grande pacificazione», «Le nuove forme dei Trentasei fantasmi», «I diciotto racconti classici di imprese onorevoli».

Redazione GDA, 06 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte

Il tema scelto, «Una nuova gioventù», è dedicato alle preoccupazioni dei giovani di oggi e al loro rapporto con le generazioni passate

Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista

La seconda puntata di una corrispondenza sui motivi che ci spingono a visitare i luoghi dell’arte

Opere mitiche | Redazione GDA

Opere mitiche | Redazione GDA