Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliCon la mostra «The Education of a Gardener: The Life and Work of Russell Page (1906-1985)», aperta fino al 21 giugno, il Garden Museum di Londra celebra uno dei più noti architetti di giardini del Novecento.
Fra il 1924 e il 1932, Russell Page ebbe formazione artistica prima a Londra (allievo di Henry Tonks, amico e mentore di Whistler e Sargent), poi a Parigi. Un’impostazione che resta evidente in tutte le sue opere, in cui geometria e armonia compositiva sono fuse in una concezione altamente pittorica.
Questa prima retrospettiva espone oltre 50 dipinti, fotografie e disegni dall’archivio di Russell Page, dalla raccolta della Royal Horticultural Society e da collezioni pubbliche e private di Gran Bretagna, Stati Uniti ed Europa. In Italia, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, Page realizzò il Giardino Botanico di San Liberato a Bracciano, il giardino di Villa Gazzoni a Bologna, quello di Villa Silvio Pellico a Moncalieri (che la mostra definisce il miglior giardino disegnato da Page fuori d’Inghilterra), il parco di Villa d’Agliè a Torino, quello della Landriana a Tor San Lorenzo (Roma) e i giardini di Villa La Mortella a Ischia.
Negli Stati Uniti, fra i suoi progetti più notevoli figurano i giardini della sede PepsiCo a New York, il National Capitol Columns al Washington Arboretum e il giardino della Frick Collection a New York, proprio quello che il board del museo ha deciso di distruggere per lasciar posto agli ampliamenti degli edifici, a meno che la petizione «Unite to Save the Frick» (unitetosavethefrick.org), lanciata dai cultori dell’architettura paesaggistica di tutto il mondo e raccolta dall’opinione pubblica più diffusa, non riesca a salvarlo.
Altri articoli dell'autore
Le tre sale, dedicate alla pittura bolognese di Cinque e Seicento, sono state riallestite con 980mila euro da Pnrr più oltre 140mila euro di fondi ordinari
Restaurato al Museo del Prado il grande «Ritratto equestre di Isabel de Borbón», ampliamenti laterali compresi
In Francia, a Douai un omaggio al pittore del re, a Carpentras quello al «più grande ritrattista del regno» di Luigi XVI
Proseguono i restauri del grande edificio che Francesco III d’Este rinnovò assecondando i gusti della moglie