Nay bandito dai nazisti, tre volte a documenta

All’Hamburger Kunsthalle apre la personale più completa dedicata all’artista informale berlinese. Uno dei più importanti pittori tedeschi a cavallo delle due guerre mondiali

«Paar mit Schmetterlingen / Coppia con farfalle» (1939) di Ernst Wilhelm Nay. Cortesia della Sammlung Alexejew-Brandl
Francesca Petretto |  | Amburgo

La mostra «Ernst Wilhelm Nay: retrospettiva», visitabile fino al 7 agosto nell’Hamburger Kunsthalle è la personale più completa che l’istituzione museale tedesca dedica da trent’anni a questa parte all’artista informale berlinese Ernst Wilhelm Nay (1902-1968), uno dei più importanti pittori tedeschi a cavallo delle due guerre mondiali.

Le circa 120 opere (dipinti, acquerelli e disegni) che la Kunsthalle ha raccolto ad Amburgo anche grazie ai prestiti di Ernst Wilhelm Nay Stiftung Colonia, Museum Wiesbaden, Museum Küppersmühle di Arte Moderna Duisburg e di altre collezioni private di spicco, offrono un importante spaccato della complessa, relativamente lunga (1919-1968) produzione di Nay in tutte le sue fasi, con i diversi media artistici di volta in volta utilizzati e un imprescindibile parallelo al panorama di riferimenti storici diretti o impliciti in essa.

In questo senso la mostra illumina su temi centrali, motivi e concetti che hanno plasmato il pensiero di Nay nel corso dei decenni, dalla fama raggiunta in età giovanissima alla messa al bando dei nazisti e fino alla notorietà che lo portò a partecipare a tre diverse edizioni di documenta a Kassel, nel 1955, 1959 e 1964.

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