Multinazionale Hepworth

Melanie Gerlis |

Londra. È quanto meno significativo che la carriera di Penelope Curtis, direttore uscente della Tate Britain, si concluda con una retrospettiva di Barbara Hepworth. La Curtis, al museo dal 2009 dov’era giunta dall’Henry Moore Insitute di Leeds, ha portato alla Tate la sua passione per la scultura moderna inglese, attraverso mostre tra cui la retrospettiva di Henry Moore nel 2010. Ora è cocuratrice della mostra «Barbara Hepworth: Sculpture for a Modern World» (dal 24 giugno al 25 ottobre) insieme a Chris Stephens, curatore capo della Tate. «La mostra di Barbara Hepworth è una scelta naturale che arriva al momento giusto», afferma il mercante Robert Bowman, specializzato in scultura. Quando aprì nel 2011, il target annuale della Hepworth Wakefield Gallery era di 150mila visitatori all’anno, obiettivo raggiunto già nelle prime cinque settimane (la Hepworth nacque a Wakefield nel 1903, anche se
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