Mr Van Gogh

Innamorato della cultura vittoriana, l’olandese passò «gli anni più felici della sua vita» a Londra

«Ulivi», di Vincent Van Gogh, 1889. National Galleries of Scotland
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | Londra

«Van Gogh and Britain», dal 27 marzo all’11 giugno alla Tate Britain, per la prima volta guarda Van Gogh «attraverso lo specchio» del suo peculiare rapporto con la Gran Bretagna, sia recuperando tracce dell’ispirazione ricevuta dall’arte, dalla letteratura e dalla cultura britannica, sia viceversa rintracciando la sua influenza sugli artisti britannici del ’900.

Curata da Carol Jacobi e Chris Stephens con Martin Bailey e Hattie Spires e sesta esposizione dell’EY Tate Arts Partnership, la mostra riunisce oltre 45 opere dell’artista provenienti da collezioni pubbliche e private mondiali: dall’«Autoritratto» del 1889 (National Gallery of Art di Washington) a «L’Arlésienne» del 1890 (Museu de Arte de São Paulo), la «Nuit étoilée sur le Rhône» del 1888 (Musée d’Orsay di Parigi), le «Scarpe» (Van Gogh Museum di Amsterdam) fino ai celeberrimi e raramente prestati «Girasoli in
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