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Carlo Verdone, 55esima mostra del cinema di Venezia, 1998. © Maurizio Galimberti - Antologica

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Carlo Verdone, 55esima mostra del cinema di Venezia, 1998. © Maurizio Galimberti - Antologica

Mosaici di istantanee

Antologica di Maurizio Galimberti a cura di Denis Curti

Stefano Miliani

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Da Carla Fracci a Carlo Verdone passando per Umberto Eco, Maurizio Galimberti (Como, 1965) con la sua Polaroid fotografa da più angolazioni a distanza ravvicinata dettagli di personaggi spesso popolari, dopo di che assembla quei dettagli in decine di tasselli formando mosaici-ritratto capaci di disorientare lo spettatore restituendo al contempo la complessità della persona.

Dal 2 al 31 agosto alla Rocca Roveresca il fotografo imbastisce una sua «Antologica» a cura di Denis Curti. L’autore affianca al genere che lo ha reso famoso due filoni recenti: New York, con composizioni che sembrano avere memoria del Costruttivismo d’inizio ’900, e il «Progetto Emilia. Prime Istantanee», perlopiù inedito, con il quale Galimberti prosegue il suo «Viaggio in Italia» del 2003, rimandando esplicitamente ai lavori ormai storici di Cesare Zavattini e Paul Strand o di Luigi Ghirri. Organizza la mostra la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il Polo Museale delle Marche e il Comune.
 

Carlo Verdone, 55esima mostra del cinema di Venezia, 1998. © Maurizio Galimberti - Antologica

Stefano Miliani, 31 luglio 2019 | © Riproduzione riservata

Mosaici di istantanee | Stefano Miliani

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